samedi 18 février 2023

 

Posso dire la mia? 

Abbiamo tutti un angelo custode che, senza farsi mai vedere, ci tiene compagnia «virtualmente» dandoci consigli, purtroppo quasi mai ascoltati. Il grillo palante di Pinocchio che viene a ricordarci quel bimbo che c’è in noi a cui non riusciamo più a dare quel volto che, in fondo in fondo, rispecchierebbe il nostro essere e non il nostro sembrare quel che non siamo in una società che va divenendo sempre più astratta. Non sarà forse l’inconscio amico dei tempi odierni nel metaverso dell’attualità virtuale dei giorni d’oggi? L’angelo custode: il fedele TELEAMICO nella virtualità della nostra esistenza imperfetta a cui non siamo capaci di dare una dritta.

In una realtà sempre più astratta ci immergiamo così tanto nel virtuale da trascurare completamente il concreto in cui fummo chiamati a vivere, senza poterci permettere, pertanto, di esimerci dal farlo. Il sole ancora da sorgere, al mattino, bisogna dare il «buon giorno» agli amici di fb, o magari digitare like oppure esprimere auguri alla miriade di amicizie web senza, forse, nemmeno guardare in faccia i prossimi in casa nostra. Essendo entrati in famiglie allargate on line le pareti domestiche sono divenute troppo anguste per condividere amori ed affetti familiari…anche se intimi esami di coscienza, al pari del nostro caro angelo custode, ci vanno sconsigliando di affezionarci a fb che va sempre più divenendo il padre di eventuali TELEFAMIGLIE.  

Non si è proprio potuto fare a meno, nei passati anni di pandemia, di essere avvolti nel manto della solitudine che ha rivoluzionato tutti i sistemi di vita e dato un indirizzo diverso alla nostra esistenza virtualizzando il nostro comportamento e le nostre stesse aspirazioni. Isolandoci dal mondo il coronavirus ha dato una svolta virale ad ogni nostra attività, pubblica o privata che sia. Proibendoci ogni contatto umanoci ha abituati al tele-fare:il fare tutto da lontano! Anche i baci bisognava darseli a distanza, affidandoli al soffio del fiato inviato dal palmo della mano. Pur avendoci dato una bella pacca sulle spalle il covid19 qualcosa di buono ce lo ha pure insegnato: è stato per noi come il padre del TELEAGIRE  nell’intrigata rete della globalizzazione. Attenti però a questo nuovo indirizzo delle nostre azioni perché, se è bene agire, è anche molto meglio poter interagire gomito a gomito con ogni altro essere fatto a nostra immagine e somiglianza in un mondo globale sì, ma anche universalmente più corretto e concreto!