dimanche 17 janvier 2021

 Luci in fondo al tunnel: il vaccino

Molteplici ed entusiastici gli applausi profusi, ad inizio covidianità, ad infermieri e medici che ancora adesso mettono a rischio la loro stessa vita per salvare quella degli altri.

Li ricordate i buon samaritani, i camici bianchi a respigere in prima linea gli attacchi del covid 19? Nel silenzio dei laboratori di ricerca, intanto, scienziati e virologi promettevano alla sofferenza umana il riscatto di un valido vaccino! E questa loro promessa è apparsa all’orizzonte con ampio anticipo  di tempo, nonché con utile vantaggio di quantità e qualità.

La scienza quindi si prodiga per la salute del genere umano. Come mai un po’ qua e un po’ là si verifica, allora, una mancanza di entusiasmo, se non proprio scetticismo,  nei confronti di questa tanto scongiurata panacea? Sembra quasi che i rispettosi elogi di inizio pandemia vengano  messi sotto i piedi da eventuali franco tiratori.

Almeno noi, gente comune, sosteniamola la somministrazione di questa “fatidica puntura” che di certo ci permetterà di avvicinarci alla luce in fondo al tunnel.

Luci in fondo al tunnel: coprifuoco

                Ricordate il “resto a casa” dell’inizio covidianità? Fu un vero e proprio choc quel doversi adattare agli “arresti domiciliari” che, pertanto, ci fecero tornare alle semplice ed utili cose del normale quotidiano che avevamo quasi dimenticato.

          Ricordate quelle note di violino da un tetto di ospedale, quei canti intonati dai balconi di casa, quei baci volanti inviati sulla punta delle dita giù dalla strada? Tutte cose inabituali che, oltre a diventare normali, ci hanno permesso di tornare alla semplicità della vita e di tener testa all’invisibile nemico giunto a rattristare le nostre giornate!

          Ma ci fu pure chi sfortunatamente, prendendo sotto gamba quelle utili norme sanitarie, andava aggravando la situazione fino  a quasi costringere chi di dovere all’ingiunzione dell’attuale coprifuoco.

          In questo silenzio serale e notturno cerchiamo di meditare e riflettere al buon da farsi: cerchiamo di valutare questa nuova drastica misura sociale dal lato “prezioso” che potrebbe avere: al pari del “resto a casa”, se rispettato, potrebbe dare i suoi buoni frutti facendoci avvicinare alla luce in fondo al tunnel. 

Luci in fondo al tunnel: fede e scienza

                Indietro nel tempo nei momenti di calamità corporali o di avversità naturali ci si rivolgeva a Dio per scongiurare le sventure che giungevano ad affliggere l’intera umanità. La medicina veniva sì in soccorso delle genti, ma le sue vedute di allora poco potevano di fronte ai malanni che seminavano morte e spavento nel mondo di quei tempi. Anche lontano dalla Madre Patria, noialtri emigranti, abbiamo trapiantato la cara tradizione delle feste patronali…santa costumanza a cui, causa coronavirus, abbiamo dovuto dare un attimo di tregua. Anticamente erano appunto i santi patroni che debellavano miracolosamente i flagelli che sconvolgevano contrade, paesi e città.

          Detti momenti di sconcerto sembravano quasi essere “passati alla storia”…soprattutto alla luce della moderna medicina che, grazie alla scienza e alla ricerca, sembra aver soppiantato la fede e la preghiera! Ed invece un invisibile “alito soffocante” è venuto a rimettere in discussione la stessa vita del genere umano. Con solerzia i virologi sono prontamente passati all’attacco ed hanno già trovato vaccini adatti a respingere il nemico. Ma basterà la scienza da sola a proteggere la vita sulla terra o s’incombe il dovere di rivolgere pure gli occhi al cielo per proiettare nello spazio l’arcobaleno del “tutto andrà bene”?

          Il sospirato 2021 ha fatto il suo ingresso in mezzo a noi. Il vaccino pure è giunto più che puntuale a confortare le speranze dell’uomo. Anch’esso però, il virus ha preso una variante più rapida e nociva. Affidiamoci alle encomiabili doti dei camici bianchi e alle capacità dei ricercatori; ma, per avvicinarci più velocemente alla luce in fondo al tunnel, non sarebbe consigliabile rimettersi pure nella mani di Dio, secondo i dettami dei nostri antenati? Infatti, quanti di noi non hanno pensato, appena comparso il covid 19, che era forse un castigo del cielo?

          Che sconforto intanto, in questo periodo di pandemia che non accenna a finire, quei tanti trapassi senza l’abbraccio di una prece amica!

samedi 2 janvier 2021

 Accogliendo il 20ventuno

                L’atteso 20ventuno di certo non poteva accommiatare con un abbraccio il  suo perfido predecessore 2020. Allora gli ha dato una gomitata di disprezzo e lo ha mandato fuori dal tempo. E così al rituale conto alla rovescia, varcando le soglie del mondo, è giunto tra noi con le più belle delle intenzioni possibili tra spumanti stappati, scintillio di colori e fremiti al cuore.

          Intanto, scorgendo “quest’atomo opaco del male”, non ha potuto fare a meno di fissarlo negli occhi e dargli un consiglio: “E tu ora, misero vermiciattolo, cerca di non indurmi a cambiare idea!”.

 

Benvenuto 20ventuno

                Sì, un entusiastico pensiero di benvenuto a te, anno 20ventuno ancora tutto da trascorrere.

L’ultima solenne manifestazione con assembramento consentito è stato il Festival di San Remo nello scorso febbraio…dopo di che ombre nel cuore e terrore sul capo dell’intera umanità! La kermesse sanremese è sempre stata simbolo, musicalmente parlando, di vita nuova: la musica leggera del nostro Stivale si rigenera attraverso parole e motivi inediti ed originali. Coronavirus ancora insidiosamente nascosto in mezzo a noi, è ancora San Remo all’orizzonte delle nostre speranze. Il suo direttore artistico ha già anticipato una rappresentazione ad alta partecipazione di pubblico, nel doveroso rispetto sempre delle necessarie norme sanitarie: un significativo passo avanti, comunque, sul fronte di questa rincresciosa lotta al covid 19.

          Chi canta prega due volte, diceva sant’Agostino. Auguriamoci, allora, che questa duplice supplica al Signore dal tempio della musica leggera italiana diretta, guarda caso al nome, dal bravo Amadeus, possa maggiormente intenerire i cori celesti e ben disporli a farci camminare più speditamente verso la luce in fondo al tunnel! Nella resilienza della covidianità sembra che tutto possa ripartire da lì…da dove eravamo rimasti!

          Siamo in gennaio, il mese dell’Epifania che tutte le feste porta via; raccomandiamoci ai Re Magi e chiediamo loro di portare al Bambin Gesù il dono di trasformare le nostre speranze nella certezza di quella rinascita agli indispensabili contatti umani…perché una vita senza abbracci è come un fuoco senza fiamma!

    Intanto, di nuovo benvenuto a te 20ventuno e Buon Anno a tutti voi, cittadini nel mondo!