mercredi 22 décembre 2021

 Natale all’omicron  

        Da studente lessi da qualche parte che “pulcritudo in varietate”; e mi sa che questa bellezza che sta nella varietà sia anche il distintivo di quello che alla sua triste comparsa ebbi a definire il “nostro diversamente amico” coronavirus. Ricordate quando, detto per inciso, collaborando al Flash di Lidia Russo -che ora sta festeggiando il suo primo Natale Lassù- dedicavo ad esso una mia prima lettera tra il serio e il sarcastico? Intanto questo è il terzo Natale che, sgattaiolando invisibilmente tra noi, sta trascorrendo quaggiù su terra; dopo essersi variamente camuffato dietro le avvenenti forme di alcune lettere greche, eccolo qui a festeggiare la suggestiva ricorrenza che fa da ponte tra il vecchio ed il nuovo anno all’insegna della sua variante omicron! Variante omicron che ha “suggerito” al nostro malcapitato Legault di prendere misure precauzionali di comune accordo con il dottor Aruda…a capo dei camici bianchi per proteggere la nostra salute. Ho definito il nostro primo ministro “malcapitato” perché, infatti, per un’ennesima volta  in periodo pandemico si trova nell’occhio del ciclone: i soliti pro e contro che, indirettamente, contribuiranno, forse, pure a indebolire o a solidificare la sua poltrona ministeriale.

        Fedele alla mia filosofia pandemica ho già ribadito varie volte che il covid non è un castigo del cielo, bensì soltanto un saggio ammonimento a prendere coscienza di ciò che non va nel nostro comportamento nei confronti della natura, del Padreterno e degli stessi rapporti tra noi comuni mortali che abbiamo pure la sfrontatezza di definirci uomini! Sempre seguendo questo filo logico del mio ragionamento, affermo che anche queste misure sanitarie, prese in vista delle festività natalizie, hanno una giusta ragion d’essere. Primo: sono delle norme precauzionali; secondo: sono un invito al rispetto degli altri; terzo: sono delle raccomandazioni da doversi imporre! A ben pensarci le attuali festività comportano riunioni di gente ed assembramenti di persone; il nostro “diversamente” amico virus non è appunto negli stretti contatti umani che scaglia i suoi  strali più letali? Ergo dunque se i governanti tengono a cuore la salute dei loro sudditi, sono obbligati a prendere ogni necessaria misura…per drastica che possa sembrare.

        Eccoci giunti a Natale, tempo magico in cui i cuori si inteneriscono e le mani si tendono con amore all’altruismo. È da due anni che chi ha nelle sue mani le sorti del suo popolo, purtroppo, in materia di covidianità ha sul suo capo come una spada di Damocle affidata all’amletica opinione dei suoi cittadini. Perché, dunque, una volta tanto noi popolo non cerchiamo di abolire il rituale partito all’opposizione e approvare all’unanimità ciò che realmente conviene alla salute pubbica? Perché non sintonizziamo con previggenza il nostro sguardo nel loro stesso orizzonte onde avere, almeno per Natale, una visuale comune fatta di pace e di comprensione? Un altro anno di pandemia sta volgendo al termine -e la omicron non è che al centro dell’alfabeto greco- perché non ci prepariamo a brindare con prudenza al tanto desiderato avvento di un Nuovo Anno veramente Buono…sia per governanti che per governati? Intanto un cordiale Buon Natale a tutti!