mardi 4 novembre 2014


SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA

La nostra cara lingua italiana: da dove viene e dove va? Noi, gente del secondo decennio del terzo millennio, siamo ormai ben lontani dal suo giorno natale ed altrettanto lontani da quello…che nessuno vedrà mai perché una lingua né nasce, né muore; semplicemente si trasforma sempre senza mai estinguersi; infatti, cammina col tempo! Semplicistico e scontato dire che deriva dal latino, ma questo da dove deriva a sua volta? Dai rivoli, scaturiti da non so dove, scesi giù dai sette colli, nella Roma antica si formò un laghetto linguistico da cui si diramarono tanti fiumi che ancora oggi vanno a sfociare nei mari del mondo  a forma di delta: creando, cioè, tante altre parlate a loro volta. Il motivo di questo mio prologo è dovuto al fatto che l’argomento «La lingua italiana nel tempo: da dove viene, dove va?» fu il tema trattato nella prima edizione di quella che, ormai da quattordici anni, celebriamo come «La setimana della lingua italiana nel mondo».

Ricorreva, infatti, l’anno 2001 allorché Francesco Sabatini, l’allora direttore dell’Accademia della Crusca,  prendeva l’iniziativa di istituire «l’anno europeo della lingua».  Per quanto riguarda quella nostra nello specifico, essa è curata, oltre che dall’Accademia della Crusca, dal Ministero degli Affari Esteri della Farnesina  ed è patrocinato del presidente della Repubblica Italiana. Da noi all’estero, intanto, è promossa e tenuta in auge dai  consolati, dagli istituti  di cultura, dai Comites, da altri enti locali e, naturalmente dalla Dante Alighieri di carducciana memoria. Lo scopo di questa manifestazione annuale è quello di promuovere e dare un impulso alla lingua italiana in tutte le sue sfaccettature; onde assicurarne un avvenire, poi, è stato inserito proprio ad hoc lo «scrivi con me»: un concorso di scrittura per gli studenti di italiani all’estero che rappresenta quasi il momento clou Della manifestazione. Scendendo in altri paricolari, l’evento si propone di promuovere l’italiano come lingua di cultura classica e contemporanea;  come già detto viene orgonizata dalla Farnesina che l’ha messa in agenda nella terza settimana di ottobre ed è imperniata intorno ad un tema conduttore che, pur variando di anno in anno, è sempre strutturato in base a conferenze, mostre, spettacoli, incontri tra scrittori, e quant’altro cade a proposito onde valorizzare ed allargare il centro di azione del nostro idioma…dantesco; altro punto di base è quello di mettere in risalto il nostro patrimonio culturale, e di incentivare la creatività e la forza della nostra lingua…che, oggi come oggi, è la quarta più studiata al mondo. Oltre al tema del 2001 che, come detto sopra, riguardava l’origine e gli orizzonti  dell’italiano, eccovi pure quelli di tutte la altre edizioni; 2002: L’italiano e le arti della parola; 2003: Temi vari da nazione a nazione e da continente a continente; 2004: L’italiano come lingua di poesia; 2005: La lingua italiana tra narrativa e cinema; 2006: Il cibo e le feste nella lingua e cultura italiana; 2007: La lingua italiana e il mare; 2008: L’Italia in piazza; 2009: L’italiano tra arte, scienza e tecnologia; 2010: Una lingua per amica: l’italiano nostro e degli altri; 2011: Buon compleanno Italia; 2012: L’Italia dei territori e l’Italia  del futuro; 2013: Ricerca, scoperta, innovazione: l’Italia dei sapori; ed infine 2014: Scrivere la nuova Europa! 

E qui a Montreal, come è stata commemorata la nostra lingua nella terza settimana di ottobre? Mi soffermo a parlarvi di quella più significativa tenutasi venerdì 24 ottobre al Centro Comunitario Leonardo da Vinci. Sotto il patrocinio del console generale d’Italia a Montreal, la direttrice didattica Maria Cristina Mignatti  ha organizzato una serata per sensibilizzare i genitori dei nostri studenti a chiedere l’insegnamento dell’italiano nelle scuole pubbliche: finora l’italiano è integrato come materia d’insegnamento in solo quattro scuole…si vorrebbe che ciò avvenisse in tutte le scuole; ma sono i genitori a dover chiedere ai direttori dei relativi istituti detto insegnamento al più presto possibile! Ritornando all’incontro del 24 ottobre, eccone i punti salienti. Parola introduttiva del console; messa a punto dell’integrazione fatta dalla direttrice; testimonianze delle insegnanti Carmela Bonifacio e Giovanna Giordano; esibizione artistica di alcuni studenti; filmati adatti al tema trattato ed esecuzioni musicali; presentazione della lettera da inoltrare alle direzioni scolastiche per chiedere l'integrazione dell'italiano. Anche qui a Montreal, dunque, questo spirito di sensibilizzazione sta divenendo un vero e proprio cavallo di battaglia; sarebbe veramente una manna dal cielo se, adesso che il Picai sta chiudendo i battenti, la lingua italiana venisse integrata in tutte le scuole di Montréal: si verrebbe a confermare il proverbio che se si chiude una porta si apre un portone. Ricordate Ermanno La Riccia e la strenua lotta da lui combattuta per l’ottenimento delle aule per i corsi del sabato mattina? Ci ha lasciati da poco, ebbene onoriamone la memoria «ricombattendo» per una stessa giusta causa. Se mettere il dito nella piaga può servire a rimarginare la ferita, perché non metterci dentro addirittura tutta la mano? Ci siamo appena recati alle urne per la rielezione dei commissari scolastici; ho seguito con attenzione la propaganda fattasi dai candidati, molti dei quali italiani doc; ma lo saranno  anche puro sangue, visto che nelle promese di nessuno ho riscontrato un accenno alla suddetta integrazione che ci sta tanto a cuore? Primo: chiedo scusa se non è materia di loro competenza; secondo: mi rammarico per chi avrebbe dovuto sensibilizzare pure loro in tal senso e non l’ha fatto. Tutti noialtri insegnanti del Picai stiamo dando l’addio al nostro Ente scolastico; magari, da più parti si sta puntando il dito contro i presunti responsabili della disfatta, senza chiederci affatto se ne abbiamo un pò colpa anche noi; invece di piangere il morto perché non ci organizziamo sin d’ora, in vista del prossimo anno scolastico, a schierarci uniti e compatti in favore della tanto decantata integrazione?  

Affinché questo mio scritto non risulti una cattedrale nel deserto, ho promesso a chi di dovere di dare spesso una voce alle nostre coscienze…all’italiana, affiché non cada nel nulla l'iniziativa già presa della lettera di cui sopra e che la sognata integrazione divenga cosa fatta e sogno realizzato. E, poiché ogni promessa è debito, vi assicuro che i debiti li ho sempre pagati!

p.s. Non mi riservo nessun diritto di autore a questo scritto; anzi, ne chiedo un vostro «mi piace» con relativa condivisione!