lundi 15 juin 2020



GENTE NOSTRA: paladina di italianità
Definire Giovanna Giordano «paladina di italianità» è ben poca cosa ed è un’affermazione
alquanto restrittiva. Prima di inoltrarmi nel racconto della sua vita, mi fa piacere portarvi alla fonte del suo essere una vera italiana: questa genuina sorgente è sua nonna Guglielma Battaglia, che se n’è volata in cielo alla veneranda età di 103 anni non molto tempo fa; tornando in vacanza a Pentedattilo, da adolescente e da giovane,  era a casa di nonna Guglielma che ritrovava le sue radici e si nutriva di quello spirito di appartenenza che la contraddistingue: in quella casa che ancora adesso trova perfetta nella sua semplicità. Intanto possiamo quasi dire che sia stata baciata in fronte dalle stelle dell’emigrazione sin da bambina. Nata a Pentedattilo, ha solo 11 mesi, infatti, quando viene portata a Milano, dove vi trascorre la sua infanzia e fanciullezza fino all’età di 13 anni; ed è appunto in questa tenera età che, insieme a tutta la famiglia, se ne viene qui a Montreal a raggiungere il padre che, dopo una prima esperienza migratoria in Francia, aveva deciso di trasferirsi definitivamente in Canada. Delle scuole da lei frequentate per conseguire i titoli di studio che arricchiscono la sua preparazione culturale vanno ricordate: CEGEP Marie Victorin, High school Monseigneur Harold Doron, Università per stranieri di Pisa, nonché la Ca Foscari di Venezia. Si sposava il 26 agosto del 1976, giorno della festa di Sant’Anna di cui è particolarmente devota e che è una delle feste patronali che, dopo la St Patrick, è quella che coinvolge i più disparati gruppi etnici della grande Montreal. Da questo matrimonio nasce la figlia Amanda che col marito Enrico regala a Giovanna la gioia di due stupende nipoti: Elisa ed Emma. Attualmente la Giordano è felicemente sposata con Vincenzo Castellana.
Personalmente l’ho conosciuta ad inizio anni ’80 allorché cominciai ad insegnare nei corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina nella scuola Leonardo da Vinci in RdP per conto del PICAI. Lei già era lì in veste di vice-direttrice da vari anni e subito mi colpì il suo fare solare e spigliato, ma soprattutto il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere all’italiana. Naturalmente parla molto bene sia il francese che l’inglese, comunque non dimenticherò mai una sua asserzione fattami su quei banchi di scuola: «La mia vita qui in Canada l’ho svolta e continuerò a svolgerla in lingua italiana!». Oggi come oggi vi sono varie scuole dove si insegna il nostro idioma come materia di insegnamento. La prima di queste fu la East Hill in RdP e fu proprio la Giordano a far sì che in detta scuola tutto questo divenisse realtà. Attualmente fa anche parte del CESDA: il nuovo fiore all’occhiello della nostra comunità che si prefigge appunto di continuare, addirittura come Ente comunitario, l’integrazione della nostra lingua nelle pubbliche scuole; ed in effetti in ben quattro istituti scolastici di Laval tale sogno è già divenuto realtà…appunto dietro sua iniziativa.
Ormai Rai Internazionale la fa da padrona nei nostri focolari 24 ore su 24; ebbene, a dare un colpo di mano a Giovanni Rapanà, che si impegnò con tutte le sue forze affinché questo segnale radio attraversasse gli oceani, fu appunto l’amica e collega Giovanna Giordano. Inutile dire che nemmeno all’apertura della ICI Montreal, che da un paio di anni ci tiene compagnia ogni sera della settimana, è mancata la significativa spinta della nostra dinamica «calabrisella». A proposito delle sue origini calabresi state a sentire cosa successe un giorno. Da buona calabrese mi invitò a collaborare sul periodico «L’altra Calabria» promosso dagli amici «I calabresi nel mondo», ma io reclinai varie volte il suo invito; ad una sua ennesima richiesta le risposi: «Ma mica sono calabrese io!»; al che lei ipso facto mi replicò: «Vedi, caro Giuseppe, che la nostra rivista non è solo per i calabresi, ma per tutti gli italiani!»…e vi collaborai fino alla chiusura dei suoi battenti. Superfluo dire che da vari anni ricopre la carica di presidentessa del COMITES di Montreal, un Ente istituito dal governo italiano tramite la Farnesina. Se come insegnante ha dato prova di tutta la sua carica di italianità, come preposta a detto Ente sta dimostrando tutta la sua operosità e tutto il suo impegno per risolvere i problemi degli italiani all’estero. Ricordate il COGIC, il gruppo dei giovani italo-canadesi che si impegnano a promuovere l’italianità…nel tempo e nello spazio? Ebbene, questo gruppo nacque ed ancora adesso opera grazie alla nostra Giovanna: come prova del nove cito solo gli scambi interculturali tra i giovani dello Stivale e quelli del Quebec!  In collaborazione col CGIE e sempre a valorizzare l’impegno giovanile ha organizzato e diretto il seminario dei giovani tenutosi a Palermo non molto tempo fa, un’esperienza unica e di risonanza mondiale che ancora adesso la riempie di soddisfazione e di orgoglio. Da ricordare pure il primo congresso mondiale dei giovani tenutosi a Roma all’inizio di questo XXI secolo dove prese la parola pure Sonia Benedetto, in rappresentanza dei giovani portati nella città eterna da Giovanna.
Chi non conosce «Una voce per Padre Pio»? Non tutti sanno, però, che pure qui a Montreal c’è un centro di raccolta fondi per questa pia opera di carità. E adesso che lo sapete, sappiate pure che questa dislocazione si trova proprio nella mitica Casa d’Italia e che fu appunto la nostra Giordano a dare un colpo di mano ai responsabili della pia opera per aprire un centro anche qui da noi. Sotto la bastonata del coronavirus, in questo forzato resto a casa che ho definito «un silenzio che parla all’anima», ho scritto varie cose su questo argomento e mi è sembrato che questo inaspettato modus vivendi abbia risvegliato in me lo schiribizzo della creatività letteraria. In questo contesto, ascoltando le notizie sulla nostra OMNI News ICI Montreal sono venuto a conoscenza di un’altra stupenda iniziativa di Giovanna a favore della nostra gente. Per venire incontro alle persone bisognose e mal prese in questo impato del covid 19 ha contattato vari industriali e persone facoltose per raccogliere e distribuire alimenti ed articoli di prima necessità a coloro che sono particolarmente esposti ai pericoli di questa mostruosa pandenia. Detto centro «di generosità» si trova anch’esso, quarda caso, nella nostra preziosa Casa d’Italia. Ed è stato appunto questo suo ultimo gesto di sentita italianità che mi ha spinto ad arricchire la mia collana di «Gente nostra» con il suo singolare profilo, a cui voglio aggiungere un ultimo tocco di singolare amor Patrio: il 27 dicembre del 2006 il presidente Giorgio Napolitano le conferiva il titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana; senza dimenticare che nel 2011 viene riconosciuta come Prima Dama Ambasciatrice del Consiglio di Sant’Anna de Prescott; e nel 2013 Diamond Jubilee par le Gouverneur du Canada. Con questo mio scritto ho voluto premiare la sua costante presenza e la sua disinteressata implicazione nel sociale: fattore questo che dà un significativo impulso a far sì che ognuno di noi si senta orgoglioso di essere italiano: grazie Giovanna e ad maiora!