vendredi 10 mars 2023

 

La fissa dimora   

Può esistere una fissa dimora per l’uomo sempre alla ricerca di nuove emozioni e di altri mondi da esplorare e di conoscenze da fare? Con quale desiderio e con quale sogno da realizzare ci si unisce all’anima gemella, quella leggendaria metà da qui fummo staccati secondo una lontanissima teoria filosofica? Col desiderio di mettere su una casa da riempire con una famiglia ideale! E la si compra la nostra «casetta in Canada» e man mano nel tempo andiamo ad ammortizzarne il debito con dovute rate mensili. E giorno dopo giorno andiamo personalizandola secondo i nostri gusti e le nostre esigenze per renderla degna di coccolarci e di darci conforti e soddisfazioni,

L’uomo, però, è un essere sociale per natura ed anche come nucleo familiare deve stare al passo coi tempi in quella società a cui anch’egli va dando una giusta impronta ed un indirizzo etico. E questa benedetta società non è abituata a star ferma e va sempre più imponendoti di puntare gli occhi su altri luoghi e nuovi spazi e va sempre più invitandoti ad inventare nuovi diversivi onde sentirti più felice e contento. Nuove ed impreviste esigenze, queste, che ti allontanano dalle mura domestiche e ti portano fuori da quella casetta che pesa ancora sul tuo fardello economico. Per assuefarsi alle esigenze della comune mentalità –pur dovendo continuare ad onorare il bilancio ipotecario- ci si assoggetta ben volentieri a quelle spese vacanziere che ci portano su altri lidi ed altre spiagge…sia per distrarci e sia, malgrado tutto, per aiutare inconsciamente gli imprenditori alberghieri a saldare i loro debiti, ammesso che ancora ne avessero! E non ci passa neanche per l’anticamera del cervello che la società ci va sempre più abituando a chiudere le porte di casa nostra per andarcene a gustare cenette e pranzi di occasione in ristoranti e pizzerie del quartiere o di fuori porta. Ma se ci si compra un tetto sotto cui trascorrere una vita tranquilla, perché ci si permette poi di andare a fare i turisti sotto cieli estranei e costosi?

Sarà, almeno quella futura, una nostra fissa dimora? Nemmeno quella ti viene regalata ed è bene che te la riservi in anticipo se non vuoi che chi resta, altre alle lacrime del cuore, deve rimetterci pure il pianto del portafoglio. Non penso che nella vita eterna si abbia bisogno di spostarsi di qua e di là; in questa terrena forse è la carne che ha bisogno di un conforto a giusta «temperatura»: l’anima essendo puro spirito sta bene là dove si trova…soprattutto lì dove Dio le dà la giusta destinazione. Il nostro corpo non oltrepassa il muro del tempo e i confini dello spazio; nell’aldilà, allora, lo spirito senza le voglie della carne non avrà più bisogno di nulla per realizzarsi: è già perfetto così com’è in quella che, immagino, finalmente sarà la sua fissa dimora. È la carne quindi che in questa vita ci chiede tanto; in quell’altra, invece, la sola anima si accontenta del poco per essere felice: meditiamo su questo soprattutto nei pre-arrangiamenti funebri e cerchiamo di renderci conto che, forse, non è cosa né buona né giusta alleggerire troppo il conto in banca…per passare a miglior vita in pompa magna!