mardi 1 mars 2022

 

Lettera a Putin

Gent.mo Signor Putin, ammesso e non concesso che tu possa essere un gran signore, lo sai che, per quanto riguarda noialtri quebecchesi, ci stai quasi facendo passare la voglia di gustare in pace una delle più prelibate pietanze nostrane che, guarda caso, manco a farlo apposta si chiama “putine”? Non allarmatevi ristoratori della Belle Province, sapremo resistere alla tentazione e respingere “l’immaginario” attacco sovietico. Ma cosa mai ti passa per la testa illustre Vladimir? Ma stai perdendo completamente il cervello sfidando altezzosamente quasi tutti gli altri stati del mondo? Io penso che abbia ragione chi avanza l’ipotesi che questa tua demenza non sia frutto della vecchiaia, come ad esempio l’alzheimer, bensì un effetto collaterale del nostro diversamente amico coronavirus che ancora non si decide, nemmeno lui, a lasciarci in pace. Se veramente così fosse vuol dire che comincia a serpeggiare in mezzo a noi con un’ennesima ulteriore variante: il tocco di testa degli illusi!

Ma ce l’hai un cuore nel petto? Come si fa ad essere così privi di sensibilità tanto da terrorizzare senza ritegno mezzo mondo? Non dicono niente alla tua coscienza quei volti imploranti di bimbi spauriti con lo sguardo nel vuoto? E quelle famiglie decimate e straziate dal dolore non dicono niente al tuo essere padre? Quelle colonne di profughi  in cerca di una mano pietosa che regali loro un tozzo di pane per sfamarsi e un giaciglio per riposare, non suggeriscono nulla al tuo essere un capo di stato? Ti sono proprio indifferenti quelle sfilate di protesta che contestano, in ogni strada e piazza del globo terrestre, il tuo operato? Invece di infuriarti e reprimere sommosse,  finanche nella tua stessa Mosca, poni orecchio a quegl’inni di libertà di giovani e intellettuali innalzanti cartelli di “NO ALLA GUERRA”. Non sporcarti ancora le mani di sangue innocente; non gettare il tuo Paese nel degrado più completo; ammaina le vele prima che sia troppo tardi. Ogni gente ha diritto a ideali di libertà, ogni popolo ha diritto ad un pezzo di terra dove coltivare sogni di fraterna convivenza e di giustizia. Non ti vergogni di disonorare la politica perestrojka del tuo insigne predecessore Gorbaciov? Lui sì che fu un grande statista per il tuo secolare Paese e per il mondo intero. Fu così disposto a stabilire rapporti di vita pacifica tra le genti da consentire visite e strette di mano con il pontefice, vostro mezzo compaesano, san Giovanni Paolo II. E che dire di quello attuale di cui hai profondamente rattristato il cuore: papa Francesco I? Hai visto il grande gesto che ha fatto recandosi a perorare la pace nel mondo presso la tua ambasciata in Vaticano? Sei fortunato che la Santa Sede di oggi abbia declinato ogni potere temporale per dedicarsi esclusivamente ai valori spirituali ed eterni; se fosse  ancora “come te” ancorata al Medio Evo…una crociata te l’avrebbe già bella ed allestita!

Con una mentalità stralunata come la tua bisognerebbe applicare per davvero la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente; senza mettere in second’ordine il diritto alla legittima difesa. Beato te che gli altri governanti non la pensino, almeno fino ad ora, secondo il canone da me esposto. La mia Italia, per esempio, “ripudia la guerra” addirittura costituzionalmente parlando; e il resto dei potenti della terra, a parte qualche altra capacalda come la tua, cercano di farti mettere la testa a posto con i mezzi di un saggio colloquio e di trattative pacifiche. Non ingalluzzirti, però, perché loro non sono mica santi come i papi; sono esseri umani come te ed anche la loro pazienza ha un limite. Ritira i tuoi carrarmati dall’Ucraina, metti dei fiori nei loro cannoni, zittisci le sirene dei coprifuoco, purifica i cieli europei dalla minaccia nucleare, interrompi i borbardamenti su caseggiati e gente innocente, fa che tutti respirino aria pura e che tutti abbiano una dimora dove vivere in pace. Abbassa umilmente la testa e non tirare troppo la corda perché potrebbe spezzarsi ed allora sì che vedresti che male che fa quel suo capo spezzato che viene a sbatterti in faccia!

Caro Vladimir, non volermene per questo mio “dipinto quasi da Guernica”, fatto più da te che da me; al contrario cerca di prendere in considerazione, per il tuo e nostro bene, tutti questi bei consigli che mi sono permesso  di darti anche a nome di ogni altro essere umano sulla faccia della terra. Ascoltami e vedrai che, così come in una favola a lieto fine, vivremo tutti felici e contenti…in questo beneamato pianeta azzurro. E che, francescanamente fratelli, pace e bene sia a te che a tutti!