mardi 29 juin 2021

 Dov’è Dio?        

Dio dov’è? Quante volte

ci siamo chiesti questo

nel nostro «resto a casa»

a causa di un’assurda quarantena?

Beh, chi ama non punisce,

caso mai ammonisce! 

Allora valutiamo

cosa non va in questa pandemia.

Non è affatto un castigo,

è soltanto un consiglio

per dare all’universo

il suo normale equilibrio iniziale.

Creando il tutto dal nulla

a niente mise un fine;

 prescrisse invece cure

ricostituenti per mettersi in sesto.

Si è troppo incattivito,

l’uomo, dai suoi primordi

ai suoi ultimi giorni:

gli toccava una lavata di testa!

Ed è giunto inatteso

il monito divino

ad un attento esame

di coscienza individualmente fatto.

Non agli altri è rivolto

l’invito a ravvedersi;

è ad ognuno di noi

che Iddio suggerisce a guardarsi dentro,

in quest’aria di covidianità!

 

Saggia condotta

È sopraggiunto il virus

a mettere il mondo in ginocchio,

a punire l’orgoglio dell’uomo,

a troncare le umane aspettative.

Ha ben risposto la scienza

agli attacchi del corona

in cerca di un vaccino

giunto in tempi sorprendenti.

E solerti i governi

hanno saputo far leggi

per tutelare bene la salute

e proteggere le umane attività.

Adesso rimane l’uomo

a rispettare se stesso,

a non contaminare gli altri

affinché sia il bianco

l’unico colore a sventolare:

possa il cuore umano

ritornare al candore

di una condotta senza castigo!

 

samedi 12 juin 2021

  

I profumi di giugno

Giugno, intreccio profumato di gigli

nella Bella Provincia:

quello antico d’Egitto

e il serafico del santo da Padova,

il santo anche delle cose perdute.

Giugno, il mese dedicato al Battista

e del Sacro Cuore del «battezzato»:

un altro sguardo al Cielo

per l’intravista luce in fondo al tunnel.

Ma «dopo» il prima non ci sarà più:

usi, modi, abitudini diverse;

visioni nuove faranno da guida

a quello che è già il nostro domani. 

Delle cose di prima

son tante quelle andate smarrite:

gente cara, lavoro,

valori umani, salute, fiducia,

speranze ed altro ancora.

Perché non fai che ritroviamo almeno,

o grande Taumaturgo,

l’innocenza del cuore…

 per non andare più contro natura?