dimanche 31 décembre 2023

 
Benvenuto 20ventuno  gennaio2021

         Sì, un entusiastico pensiero di benvenuto a te, anno 20ventuno ancora tutto da trascorrere.

L’ultima manifestazione con assembramento consentito è stato il Festival di San Remo nello scorso febbraio…dopo di che terrore nel cuore ed ombre sul capo dell’intera umanità! La kermesse sanremese è sempre stata simbolo, musicalmente parlando, di vita nuova: la musica leggera del nostro Stivale si rigenera attraverso parole e motivi inediti ed originali. Coronavirus ancora insidiosamente nascosto in mezzo a noi, è ancora San Remo all’orizzonte delle nostre speranze. Il suo direttore artistico ha già anticipato una rappresentazione ad alta partecipazione di pubblico, nel doveroso rispetto sempre delle necessarie norme sanitarie: un significativo passo avanti, comunque, sul fronte di questa rincresciosa lotta al covid 19.

         Chi canta prega due volte, diceva sant’Agostino. Auguriamoci, allora, che questa duplice supplica al Signore dal tempio della musica leggera italiana diretta, guarda caso al nome, dal bravo Amadeus, possa maggiormente intenerire i cori celesti e ben disporli a farci camminare più speditamente verso la luce in fondo al tunnel! Nella resilienza della covidianità sembra chet utto possa ripartire da lì…da dove eravamo rimasti!

         Siamo in gennaio, il mese dell’Epifania che tutte le feste porta via; raccomandiamoci ai Re Magi e chiediamo loro di portare al Bambin Gesù il dono di trasformare le nostre speranze nella certezza di quella rinascita agli indispensabili contatt iumani…perché una vita senza abbracci è come un fuoco senza fiamma!

         Intanto, di nuovobenvenuto a te 20ventuno e Buon Anno a tutti!

 

Accogliendo il 20ventuno  gennaio 2021

         L’atteso 20ventuno di certo non poteva che accommiatare con un abbraccio il  suo perfido predecessore 2020. Allora gli ha dato una gomitata di disprezzo e lo ha mandato fuori dal tempo. E così al rituale conto alla rovescia, varcando le soglie del mondo, è giunto tra noi con le più belle delle intenzioni possibili tra spumanti stappati, scintillio di colori e fremiti al cuore.

         Intanto, scorgendo “quest’atomo opaco del male”, non ha potuto fare a meno di fissarlo negli occhi e dargli un consiglio: “E tu ora, misero vermiciattolo, cerca di non indurmi a cambiare idea!”.

vendredi 15 décembre 2023

In natalizia covidianità  dic. 2020                   

         Eccoci in pieno periodo di avvento, tempo in cui attendiamo con ansia la venuta del Salvatore; quest’anno, intanto, siamo anche animate dalla speranza che il Divino Bambinello, scendendo dal cielo, ammanti la terra nella tranquillità di un future più sereno. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. A quegli uomini, cioè, che almeno in questo periodo di pandemia hanno voglia di collaborare coscienziosamente per il benessere di tutti e su tutta la terra. Già da inizio novembre abbiamo cominciato a chiederci a come sarà il Natale 2020. Ebbene sarà esattamente così come ce lo siamo e ce lo stiamo ancora preparando tutti noi che lo festeggeremo anche questo 25 dicembre di questo fatidico ventesimo anno, primo «quarto», del terzo millennio!

         Qualche anno fa, quando il covid venne a nascodersi in mezzo a noi, vennero a formarsi tre distinte piattaforme sociali per combatterlo o perlomeno renderlo il meno aggressivo possibile. Fu la medicina in primis a fargli da scudo e a tenerlo a bada in modo encomiabile ed eroico nonché in maniera esemplare e scientificamente adatta allo scopo. Luminari di tutto il mondo diagnosticarono all’unanimità la stessa linea di difesa e si trovarono pure tutti d’accordo nel dettare leggi sul da farsi: una mascherina di protezione, un frequente lavarsi le mani, uno stretto distanziamento sociale; e già da allora vaticinarono pure, e sempre di comune accordo, un eventuale vaccino la cui lavorazione è puntualmente in via di sviluppo anche se, a scorno dell’iniziale solidarietà collaborativa, ogni Paese adesso è in corsa alla ricerca di quello proprio;  nello stesso tempo si sentenziò pure di doversi adeguare a delle nuove abitudini di vita perché più nulla in futuro sarà come prima per noialtri comuni mortali che dobbiamo, obtorto collo, farcene una ragione!

         Tutto sommato in questo trascorso anno di pandemia, a trovarsi tra l’incudine e il martello forse sono stati proprio i governanti. Si sono improvvisamente trovati tra le mani una scomoda patata bollente, se non addirittura una bella gatta da pelare. Hanno dovuto imporre le norme sanitarie suggerite dalla medicina e hanno dovuto cercare, nello stesso tempo, di venire incontro alle più disparate esigenze delle attività sociali: lavoro, economia, sport, cultura, spettacolo, divertimento, educazione, insegnamento e chi più ne ha più ne metta. E, come sempre accade in emergenze del genere, se accontenti questo scontenti quell’altro e, come fai fai, ti verrà puntato a prescindere l’indice contro! Ditemi quello che volete ma, dando uno sguardo intorno al mondo, soprattutto in quei Paesi che si spacciano per democratici, mi sa che qui in Canada possiamo ritenerci di buon esempio in questa ancora dilagante covidianità. Ciò premesso, tutti i governi hanno messo i necessari paletti di protezione per affrontare la seconda ondata ed ora stanno prendendo anche le richieste misure per farci trascorrere un sereno Natale, onde evitare una malaugurata terza ondata. Intanto, quali sono le nostre reazioni popolari faccia a faccia a queste loro non facili prese di posizione…a sfondo natalizio?

         Si disse che il covid era giunto su terra per richiamare l’uomo ad una più saggia normalità di vita; se ben ricordo anch’io sottolineai, in un mio primo scritto a riguardo, che questo piccolo atomo terrestre era giunto a ritenersi un padreterno in terra. Ora che è quasi giunto Natale sembra che suddetto pentimento non sia più di dovere e che, almeno per queste festività più suggestive dell’anno, un po’ di più gioia e di più godimento ce lo meritiamo proprio, anche se il nostro nemico è sempre lì in agguato. Cosa ci costa, allora, accettare  di buon grado le norme suggerite  ed  approfittare dell’atmosfera natalizia sia per adattarci alle necessità covidiane e sia per finalmente assuefarci ad una più conveniente normalità? Sono proprio necessariinumerosiassembramenti e le abbondanti tavolate per accogliere il Bambinello e per dare il benvenuto al Nuovo Anno? Quante volte in passato ci siamo rimprovetrati di dare più importanza ai festeggiamenti materiali, anziché prendere in considerazione pure i valori spirituali di queste sante feste? Ed allora rimettiamoci la mano sulla coscienza e cerchiamo di non lamentarci troppo della presenza del virus in mezzo a noi: tutto sommato ci sta porgendo l’occasione di trascorrere un sereno Natale nella gioia della famiglia e nel calore del focolare domestico come ai nostalgici tempi di quando «si stava meglio quando si stava peggio».

         D’altra parte resta fermo un punto: più nulla in futuro sarà più come prima perché con il covid 19 dobbiamo imparare a conviverci! E questo, come in ogni altra cosa che richiede una giusta capacità di adattamento, chi ha la saggezza di farlo lo sta già facendo; chi, invece, non ha il giusto senno per farlo, non vi si abituerà mai…anzi continuerà a parlarne a vanvera senza accorgersi di seminare panico e di stressarsi senza motivo; in questo sopraggiunto clima di convivenza non trascuriamo, dunque, di mettere in agenda il rispetto delle norme, di noi stessi e soprattutto degli altri…se vogliamo realmente avere la meglio sul virus!