dimanche 18 octobre 2020

 

GENTE NOSTRA: in silenziosa italianità

       Adesso che di televisione in lingua italiana possiamo scialarcela per 24 ore al giorno, posso farvi una domanda? Cosa ne pensate, oggi giorno, delle allora: Tele domenica, Telegente e in seguito Tele Italia? Cosa ricordate di quelle poche ore settimanali che raggruppavano i nostri nuclei familiari tenendoli uniti alla Madre Patria? Vi vengono ancora in mente Gli emigranti oppure Figli miei vita mia: quelle stupende mezz’ore in cui né si sentiva un alito di respiro, né si staccavano gli occhi dal televisore? Col pensiero ritorno spesso a quei bei tempi ed uno dei volti che si affaccia di frequente allo specchietto retrovisivo del passato è quello della simpatica e brava Alda Viero. Fu, difatti, annunciatrice e animatrice di Telegente; e fu conduttrice, in Tele Italia, della rubrica «Viaggiando per il mondo», nonché annunciatrice per la lettura di notiziari internazionali, nazionali, locali e comunitari.

        Alda Venditti Vieri, nata in Italia a Campobasso nel Molise, è giunta a Montreal all’età di 13 anni a bordo della Saturnia ed è madre di due stupendi figli: Paolo e Stefano. Ha conseguito, presso l’istituto Jean Louis Audet, il diploma di arte drammatica e quello di gestione in turismo. Ed infatti per ben 42 anni è stata operatrice turistica in qualità di direttrice presso la Mediterranea e la Kosmos e come co-proprietaria dell’agenzia di viaggi Viernar, ed in appresso è stata agente di viaggi anche nella Extravaganzia. A parte questo, da convinta italiana, é stata presente nella nostra comunità come sostenitrice di varie attività, nonché come volontaria laddove il caso lo richiedeva. Abito in Rivière des Prairies e sono parrocchiano della Maria Ausiliatrice; allorché, ad inizio anni 70, padre Romano Venturelli fondò la parrocchia, in mancanza di una chiesa, la messa domenicale veniva celebrata nella casa di Renzo ed Alda Viero. Sempre come volontaria ha prestato servizio nell’italianissimo ospedale Santa Cabrini e in altri centri ospedalieri; nel 1958 rappresentò l’Italia al carnevale di Quebec city e nel 1974 scese anche in politica per il partito Liberale del Quebec; senza dimenticare che, segretaria dell’AIAC, ancora oggi si occupa di persone con problemi familiari ed economici.

        Noialtri, gente emigrata in Canada, come semplice popolo non avremmo mai potuto dare quei passi che abbiamo dato per affermare i nostri valori ed il nostro retaggio qui in Nord America se non fossimo stati guidati da Enti ed Organismi comunitari che hanno aperto le nostre menti e indirizzato i nostri cuori verso i giusti orizzonti di un colloquio interculturale con tutti gli altri gruppi etnici del vasto Canada. Eccovene alcuni di quelli che hanno visto anche la presenza di Alda  come attiva collaboratrice. Socia della Casa d’Italia, mansioni varie nel Congresso degli Italo Canadesi, cariche varie nella Federazione delle Associazioni Molisane del Quebec, vice presidente dell’Ordine Figli d’Italia, vice presidente del Comites e tante altre ancora.

        Di svaghi e divertimenti, oggigiorno, ne abbiamo a iosa ed abbiamo pure più tempo per praticarli e maggiori dispobilità di appuntali nell’agenda dei nostri hobby e relax. Su nel tempo però, quando eravamo ancora quegli operai di manifattura con sulle spalle il peso della casetta in Canada, che sfizi ci permettevamo per alleggerire un tantino la fatica delle nostre giornate lavorative? A mettere un po’ di contentezza nei nostri animi, nei week end di allora, ci pensavano i gruppi teatrali di Ermanno La Riccia, Mara Rantucci e Augusto Tomasini. Ma lo sapevate che alle Maschere e alla Ribalta, dove il Tomasini ricopriva il ruolo di regista, è saldamente legato pure il nome di Alda Viero assieme a quello di Corrado Mastropasqua? Difatti di entrambi i gruppi ne fu co-fondatrice e convincente attrice. E per mettere una ciliegina su questa sua torta artistica vi faccio presente che fu pure membro del consiglio di amministrazione del teatro Centour e che ha doppiato anche voci in lingua francese per filmati e documentari e che è stata finanche attrice di fotoromanzi ed autrice di molteplici commedie. Senza dimenticare che è stata organizzatrice di spettacoli teatrali e folcloristici nella parrocchia della Difesa e collaboratrice nell’organizzazione di carri allegorici per la Saint-Jean Baptiste.

        Emigrando in terra canadese uno dei nostri principali sogni è stato quello di trapiantare le nostre radici in queste zolle lontane e di trasmettere le nostre tradizioni, la nostra cultura e la nostra lingua alle future generazioni. Naturalmente anche per quel che concerne l’insegnamento del nostro dolce idioma la nostra Alda ha dato il suo valido appoggio in tal senso: sia per promuovere l’italiano come lingua di insegnamento e sia per educare lo spirito di appartenenza del nostri figli nati in Canada. Ed eccola, allora, insegnare italiano nel collegio Marie Victorin, ed eccola pure sui banchi di scuola del PICAI sin dalla nascita di tale Ente nel 1972: anno in cui le scuole del sabato mattina, fortemente volute e fondate da Mons. Andrea Maria Cimichella nel 1950, passavano dalla gestione delle parrocchie italiane a qualla del suddetto Ente; e per inciso vi ricordo che ha insegnato anche francese ad adulti e nuovi immigrati. A questo punto vorrei sottolinearvi pure la sua verve di scrittrice; ha pubblicato infatti due volumi di poesie: «E poi domani» e «Fiori di campo»; inoltre ha collaborato sull’Insieme con la rubrica «Spigolature poetiche»; ed infine, membro dell’associazione autori compositori del Canada, ha composto numerosi testi di canzoni.

        Dalla mitica Telegente alla moderna Rai International e alla nuovissima ICI television ne è passato di tempo e ce ne sono stati di scambi e di arricchimenti interculturali che hanno trasformato l’aspetto socio-comunitario di questa nostra terra adottiva. A ramificarvi quelle della nostra terra nativa, come si è ben visto da questo breve profilo, un ruolo non indifferente lo ha svolto pure la nostra dinamica Alda Viero. A mio avviso si è implicata in tutto questo in maniera semplice e spontanea, in modo quasi silenzioso, ma costante ed incisivo;  un compito che ha svolto senza voglia di applausi, ma per convinto spirito di italianità. Non ha chiesto nulla in cambio di questo suo impegno quasi missionario in terra canadese…eppure, la nostra cara Patria lontana, una remunerazione virtuale di alta stima glie l’ha data: nell’anno 2012 l’allora presidente Giorgio Napolitano le conferiva il titolo Cavaliere al merito della Repubblica Italiana!