dimanche 4 mai 2014


        I  SANTI  DELL’ORIGINARIO    

Quando poi ognuno vuol dire la sua, a dritta e a manca e soprattutto  a vanvera, allora mi arrabbio e mi viene voglia di rispondere per le rime; e, visto che mi riesce anche bene perché sono un poeta, stavolta lo voglio fare per davvero. Domenica, 27 aprile 2014, Sua Santità papa Francesco I ha iscritto nel catalogo dei santi due suoi significativi predecessori: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II; a completare il quadro pontificale nello sfondo di Piazza San Pietro c’era pure un quarto papa: quello emerito, Benedetto XVI! Un dato di fatto più unico che raro nella storia della Chiesa; un avvenimento tanto unico che, pur non essendo profeta, ognuno sa che di certo non si riscontrerà mai più nel corso dei secoli a venire.

        La stessa sera, dando un’ultimo sguardo ad internet, il mio occhio si sofferma su di un’immagine di papa Wojtyla…clicco e vado a leggere rapidamente l’articolo. L’autore portava a conoscenza che da più parti si era insinuato se veramente fosse degno di essere santificato un pontefice che non si era saputo adeguare al passo dei tempi in materia di aborto, contraccezione, di gente gay e di altri simili, ma pur sempre ben discutibili, punti di vista che caratterizzano l’odierna società. Detta denigrazione mi ha subito fatto venire in mente le prime pagine di alcune riviste e rotocalchi dell’ottobre 1978, al tempo della fumata bianca che lo faceva salire al soglio pontificio. La sua insigne figura veniva spesso affiancata da quella di una donna, sempre la stessa, sua amica di gioventù. Ma sin dalle sue prime battute e dai suoi primi passi Giovanni Paolo II il Grande fugava ogni ombra con cui si cercava di imbrattare la sua immagine di uomo di Dio. In ogni modo, un pio sacerdote una volta mi disse che santo non è chi è senza peccato, bensì chi combatte affinché questi scompaiano dalla faccia della terra. E doveva avere proprio ragione perché ho sentito dire che anche «i santi  peccano sette volte al giorno».

        Lo zelante giornalista on line deve essere abbastanza giovane; se, per esempio, fosse della mia generazione o giù di lì, avrebbe avuto qualcosa a ridire pure di Giovanni XXIII. Ricordate san Pio da Pietralcina? Ebbene, negli anni ’60 si trovò nell’occhio di un ciclone diffamatorio perché le sue stimmate vennero incomprensibilmente messe in discusione. Per indagare e riferire in merito, si recò a San Giovanni Rotondo uno dei luminari della medicina del tempo: padre Agostino Gemelli, fondatore della nota Università Cattolica. Il suo responso, intanto, non fu affatto favorevole al povero fraticello che si vide relegato a celebrar messa in una cappella privata del convento, invece che nella chiesa aperta al pubblico…lo scorrere degli anni, però, ha dato ragione al pio cappuccino! Ma, visto che i fatti si svolsero sotto il pontificato di Giovanni XXIII, dobbiamo togliere pure a lui l’aureola dalla testa?  

        Le gesta del papa polacco sono ancora all’ordine del giorno; allora le tralascio per dare un pò di spazio a qualcosa di papa Roncalli; qualcosa che lo rende degno del suo ministero e ci fa capire perché anche lui, al pari del suo consanto è stato definito da papa Francesco come riformatore della Chiesa in modo «originario». Ho virgolettato l’aggettivo perché non è in modo originale, bensì originario: cioè che porta la Chiesa alle origini evangeliche…origini a cui lui pure, Francesco, sta dando un accento più che significativo! Quanti di noi sanno che la Santa Messa, una volta, la si celebrava solo di mattina e solo in lingua latina? É con papa Roncalli che le cose sono cambiate! Adesso andiamo a prendere la Santa Comunione senza nessuna restrizione; prima per comunicarsi bisognava essere digiuni dalla mezzanotte: fu il «papa buono» nel 1959 ad  abolire predetto digiuno. Se non vado errato, fu pure sotto il suo pontificato che  si fece largo alla «messa a gò-gò», cioè di stampo meno gregoriano e accompagnandosi pure con chitarra e  fisarmonica. Queste, comunque, sono solo alcune delle riforme di carattere «popolare, quasi terra terra» effettuate da colui che noi giovani del paese avevamo preso l’abitudine di chiamare «u paparielle»…senza entrare nel merito di quelle prettamente «teologiche», e senza parlare nemmeno dei primi approcci, già in quegli anni di guerra fredda, tra il Vaticano e il mondo comunista.  

        Dopo questa mia arringa in favore del  papa del «se sbaglio mi corriggirete» e di quello del «discorso della luna», vorrei chiedere al sopra citato «avvocato del diavolo» se conosce il significato di quest’ultima espressione, divenuta ormai quasi un detto popolare. Ebbene, sono quegli avvocati che, in un processo di canonizzazione,  mettono il bastone tra le ruote a quelli che ne stanno perorando la causa! Sono cioè gli avvocati dell’accusa; e ce la mettono proprio tutta per non farli santificare e non fare, loro stessi, la figura degli «avvocati delle cause perse»…e di certo ne avranno mossi di cavilli e ne avranno trovati di peli nell’uovo a sostegno e conferma delle loro accuse; ma sono stati scornati! Ed allora, fidiamoci del verdetto di papa Francesco, preghiamoli sia per noi che per gli altri questi due nuovi santi; ma soprattutto chiediamo ad essi di far camminare l’uomo sempre sulla giusta strada: quella della giustizia e dell’amore!       

        p.s.   A partire da Celestino II (Ex Castro Tiberis) Malachia, profetizzando la nomina di ben 112 papi, ecco come definì gli ultimi 6 prima di Bergoglio…che sono poi quelli presenti anche in questo mio cammino su terra. Pastor Angelicus, Pio XII; Pastor et Nauta, Giovanni XXIII; Flos Florum, Paolo VI; De Medietate Lunae, Giovanni Paolo I; De Labore Solis, Giovanni Paolo II; De Gloria Olivae, Benedetto XVI. Non so se ne abbia tralasciati altri, ma subito dopo parla di uno che «nell’estrema persecuzione della Santa Romana Chiesa regnerà Pietro Romano, che pascerà il gregge tra molte tribolazioni, passate le quali la città dei sette colli sarà distrutta e il Giudice supremo giudicherà il suo popolo». Meno male che quello attuale si è chiamato Francesco; ve la immaginate, qualora avesse preso il nome di Pietro, la coda dei penitenti dinanzi ai confessionali?!