vendredi 19 novembre 2021

 

          Bla bla bla

      Cop26: affinché non siano ancora promesse da marinaio ecco Greta e l’entusiastica valanga dei suoi sostenitori, gli adulti di domani, scendere in piazza per mettere sotto pressione i grandi della terra, i cosiddetti potenti, affinché si decidano seriamente a prendere in considerazione la salute del pianeta azzurro che ci da sostentamento. E non hanno tutti i torti, questi futuri cittadini del cosmo, a reclamare diritti e protezione per quell’ambiente che domani dovrebbe consentire loro un salubre respiro. Non solo non hanno tutti i torti, ma sono addirittura gli assertori di una sacrosanta verità che i GRANDI purtroppo sono abituati a mettere in second’ordine. Più si è piccoli e più si dicono le cose con la spontaneità e la schiettezza che richiedono le cose vere: ma si sa che la verità fa male! Ed allora più ci si fa grandi e più ci si abitua a fare in modo che il tempo releghi la verità nel dimenticatoio. Nello specifico, quanti G20, quanti G7, quanti Incontri al Vertice non hanno lasciato il tempo che hanno trovato? Quanti SUMMIT non portanto la firma del Bla bla bla? Guarda caso in questo incontro al vertice si parla di carbone: non sarà che se ne voglia mettere un po’ da parte da regalare ai giovani  nella calza della befana?

          Uno dei più grandi maestri del secolo scorso è senza dubbio Gianni Rodari; di lui si dice spesso che le sue favole, le sue poesie, i suoi racconti non sono solo per i piccini, ma anche per i grandi; anzi io aggiungo che le cose che scrive sono per i piccoli, mentre la loro morale è per i grandi. Il bambino la morale la vive di per sé, è l’adulto che non la sa mettere in pratica ed è appunto l’adulto a cui bisogna raccomandarla. Praticamente, tornando a noi, anche quest’ultimo G20 è quasi una frana e va iscritto nell’albo delle cose sempre dette e mai fatte o di quello delle promesse mai mantenute: la corsa agli armamenti non si fermerà, i voli spaziali non cesseranno, lo spazio sarà sempre più perlustrato, l’aria sempre più inquinata, la terra sempre più maltrattata e il progresso umano non potrà mai più fare a meno di deturpare il creato;  ed il devastante effetto di tutto questo va sempre addebbitato ai potenti, ai governanti, a quelli che dirigono le sorti dei popoli…naturalmente. Intanto anche questi sommi manovratori delle vicende umane un giorno furono piccoli ed anche i loro occhi furono attratti dalla verità. A tale riguardo mi viene in mente un altro grande maestro di italianità emigrato anche lui qui a Montreal, il compianto Augusto Tomasini; in particolare mi va di ricordarvi un suo “commento del giorno” a proposito di tanti ragazzini di Palermo che, tramite i loro insegnanti, un determinato anno sfilarono per le strade di quella città per puntare il dito contro la mafia; a conclusione il Tomasini diceva: “Bravi ragazzi, però non guastatevi, crescendo!”.

          Tornando di nuovo a noi, è proprio il diventare grandi che rovina il mondo e l’uomo che lo abita; più si diventa grandi e più l’universo si rimpicciolisce e diventa insignificante di fronte a tanta saggezza acquisita dall’uomo navigando nel tempo e nello spazio. Azzarderei a dire che è questo il destino dell’essere umano: allontanarsi, crescendo, dalla genuinità e dalla schiettezza del vero; ed esseri umani lo siamo tutti: bambini, fanciulli, giovani, adulti ed anziani! Ed allora, dopo avere incolpto i potenti di ogni disastro terrestre, perché non cerchiamo, la mano sulla coscienza, di chiederci se non abbiamo un po’ colpa anche noi, impotenti e deboli comuni mortali, di questo famigerato cambiamento climatico? Anche noi siamo abitanti di questo pianeta e quindi dobbiamo assumerci anche noi la nostra percentuale di responsabilità. Intanto cari giovani, promettente futuro dell’umanità, anche voi siete abitanti di questo pianeta e, quindi, reclamateli pure i diritti ad un avvenire salubre e sereno, ma non dimenticate che siete chiamati anche voi a dare il vostro colpo di mano a mantenere il creato in buona salute…e di questo vostro aiuto l’umanità ne ha bisogno oggi e non domani allorché, crescendo, forse potreste guastarvi! Ma mettiamo da parte per un momento i grandi della terra, i potenti, quelli che decidono per noi   e cerchiamo, una tantum, di prenderla noi stessi una giusta decisione; ciò premesso vengo a chiedere a voi tutti, gente comune di tutti i giorni e voi giovani in cerca di un’esistenza tranquilla, posso proporvi un piccolo sacrificio, posso consigliarvi una rinunzia da fare per la salute di nostra madre terra? Se vi suggerissi di non utilizzare più i tanti mezzi di locomozione che inquinano l’aria…che pesci prendereste?

lundi 8 novembre 2021

 

  A chi dare ragione?    

Si sapeva che il covid 19 sarebbe stato fonte di nuove abitudini e che avrebbe dato inizio a quella nuova normalità che ha già iniziato ad accompagnare il nostro quotidiano e che farà da denominatore comune al nostro domani. Ora che il sereno sta tornando, vogliamo provare a fare un bilancio a riguardo dell’indirizzo morale e sociale, nonché civile, che l’umanità sta dando all’orizzonte etico e morale del suo avvenire?

Molteplici ed altamente significativi i comportamenti positivi suggeritici dalle normative antivirus che lentamente vanno trasformandosi nelle nuove abitudini di una società prostrata e distrutta, ma fortunatamente rinata, da un’assurda malattia contagiosa, niente poco di meno che addirittura nel ventunesimo secolo. Tutto sommato dobbiamo ammettere che qualche sprazzo di bontà è giunto a corroborare i nostri desideri di fare del bene e di collaborare generosamente col nostro prossimo. In linea di massima c’è stato un senso di rispetto e di collaborazione per quella branca della scienza e della politica che si è dedicata con solerzia e perspicacia a tutelare il bene e la salute pubblica; un buon colpo di mano siamo stati capaci di darcelo a tutto onore del senso civico e del rispetto degli altri che in tutti e non solo in tanti avrebbe dovuto rappresentare un collaborativo sfondo dell’umana solidarietà.

Difatti va rincresciosamente annotato che, un po’ dovunque nel mondo, agli atti costruttivi di una estremità positiva, si vanno contrapponendo quelli distruttivi di una estremità negativa perché, nella vita come in politica, non ci sarà mai un pro senza un contro! Ecco quindi i contrari al vaccino demolire il muro della solidarietà umana costruito dalla scienza e consolidato dalle norme igieniche per combattere il coronavirus; eccoli dunque, i decantati camici bianchi, messi alla berlina da teste prive di cervello e vedersi il dito puntato contro solo perché benefattori del genenre umano; siamo ancora con l’acqua alla gola e, invece di allestire salvagenti, si silurano navi amiche. Non possono essere catalogati in un veritiero spirito di libertà queste scese in piazza del tutto sconsiderate: essere liberi non è fare ciò che si vuole, ma ciò che si “deve” per rispettare pure la libertà degli altri! Ha praticamente ragione il presidente Mattarella a sostenere che simili subdole manifestazioni sono di ostacolo alla sperata ripresa che va finalmente mettendo radici: sono atti che sobillano l’ordine pubblico e niente affatto rivendicazioni di giusti diritti.

Spesso e volentieri, di fronte a sventure umane o cataclismi terrestri, si è portati a chiederci “ma Dio dov’è; si è dimenticato dell’uomo?”. Chiedo venia a tutti, ma di fronte a dette sfilate insensate che stanno facendo storia in questi giorni mi domando, invece, dove siano i governi in simili frangenti. Non sono essi i responsabili dell’ordine pubblico? Non sono essi a dover gestire la situazione in modo da non ledere la libertà di nessuno? Non sono essi a dover assicurare al loro popolo un futuro di pace e di giustizia? Questa pandemia, che mi auguro ci lasci in pace il più presto possible, è stata giustamente paragonata ad una guerra contro un nemico invisibile; quando un Paese scende in guerra arruola il suo esercito e nessun soldato può esimersi dal prendere il fucile ed andare al fronte. Poiché il nostro comune nemico è il coronavirus e l’unica arma per debellarlo è il vaccino,  perché mai non si è obbligato tutti i cittadini ad essere vaccinati? Con una immunità di gregge al cento per cento, detta guerra avremmo potuto vincerla già da un pezzo…senza il verificarsi di tante caciare sociali dovute anche ad una cattiva amministrazione della Cosa Pubblica o magari subdolamente aizzate; in casi bellici la libertà comune è da preferirsi di gran luna a quella individuale.  

Obbligo per obbligo, tanto per concludere con una certa pertinenza, non si poteva obbligare, a suo tempo, una vaccinazione a tappeto, invece di ricorrere ora all’obbligo dell’esibizione del certificato verde o meglio del green pass, come dicono in Italia… in occasione, guarda caso, proprio di un ennesimo centenario della morte di Dante? Purtroppo in casi simili non si sa mai dove far pesare l’ago della bilancia perché, se da una parte si ha ragione, dall’altra non si hanno mai tutti i torti!