Subito Papa?
L’arcivescovado di Toronto
nasce il 17 settembre del 1841 come una regolare diocesi ed il 18 marzo del
1870 diviene arcidiocesi. Si trova sulla Yonge Street e a tutt’oggi conta ben
223 parrocchie con 811 sacerdoti e 668 religiose; comprende le regioni di York,
Peel, Simcoe, Dufferin, Durham e, naturalmente, Toronto; si estende su 13.000km
quadri e la sua popolazione cattolica è di circa 1.626.465 anime. La cattedrale
dell’arcivescovado è intitolata a San Michele ed il clero riceve la sua formazione
nel seminario di Sant’Agostino.
I vescovi del tempo in cui
fu semplice diocesi sono tre: Michel Power dal 1841 al 1847, Armand
François-Marie de Charbonnet dal 1847 al 1860 e John Joseph Linch dal 1860 al
1870. I suoi arcivescovi, invece, sono 10: John Joseph Linch dal 1870 al 1888,
John Walsh dal 1888 al 1898, Denis T. O Connor dal 1898 al 1908, Fergus Patrick
Mc Evay dal 1908 al 1911, Neil Mc Neil dal 1911 al 1934, James Charles Mc
Guigan dal 1934 al 1971, Philip Francis Picock dal 1971 al 1978, Gerald Emmett
Carter dal 1978 al 1990, Aloisius Ambrozic dal 1990 al 2006 e Thomas Christofer
Collins dal 2006 all’11 febbraio 2023
quando per raggiunti limiti di età ha presentato le sue dimissioni a papa
Francesco.
E sapete chi ha
tempestivamente nominato come 14mo monsignore dell’arcivescovado di Toronto?
Con grande gioia e soddisfazione di noialtri italiani, ha messo il pastorale
del Cardinal Collins nelle mani del giovanissimo vescovo ausiliare di Montreal
Frank Leo…che non ha fatto neanche il tempo a programmare il suo cammino di
vescovo ausuliare che subito il papa gli ha aperto una strada più larga e più
impegnativa da percorrere. Da buon rivierano mi permetto di dire che solo
alcune domeniche fa il neo-eletto
vescovo ausiliare di Montreal aveva scelto proprio la Missione Maria
Ausiliatrice per dare il via ai suoi primi passi pastorali in mezzo a noi italo
montrealesi.
In occasione di tale nomina,
come ben sapate, proprio in questo mio blog ho parlato in lungo e in largo di
monsignor Frank Leo. Al termine di quest’altra mia piccola dissertazione a suo
riguardo vorrei soffermarmi a sottolineare tre cose. Primo: Frank Leo ha
soltanto 52 anni ed allora il suo cammino nella vigna del Signore è ancora
abbastanza lungo e ben gli si addicono delle aspirazioni “ad maiora”. Secondo:
benché giovane Frank Leo ha già un curriculum sacerdotale ben consistente e
nutrito e che già conosce molto bene pure i palazzi apostolici del Vaticano. Terzo: non sembra anche a voi,
ora che è stato insignito del titolo di eccellenza, che possa ben sperare a
divenire ben presto una porporata eminenza prima ed una santità vestita di bianco in appresso? Eccovi intanto il suo pensiero a proposito
dell’incarico appena ricevuto: «È con grande umiltà che accetto questa nomina
del Santo Padre a servire i fedeli dell’Arcidiocesi di Toronto. Ringrazio papa
Francesco per la fiducia che ha riposto in me. Questa è stata una nomina
davvero inaspettata, eppure ho imparato durante il mio sacerdozio e il mio
servizio alla Chiesa che momenti inaspettati portano enormi benedizioni»…e
quelli che diventi eminenza e poi «subito papa» siano altri due momenti
inaspettati da realizzarsi a tempo opportuno!
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