vendredi 15 octobre 2021

 ECCOCI QUASI AL POST

In una di queste mie riflessioni sulla covidianità mettevo in risalto che il covid 19 diverrà di certo come uno spartiacque tra il prima e il poi, tra l’ante di un paio di anni fa e il post che già da ora va prendendo piede; ed infatti sembra quasi che questo sospirato post pandemia sia ufficialmente arrivato.

Nel nostro Bel Paese l’ultimo avvenimento precovid fu il Festival di San Remo 2020 condotto da Amadeus; e, guarda caso, anche le prime manifestazioni -quasi di addio al coronavirus- è stato ancora lui a presentarle: i due concerti dall’Arena di Verona,  una discoteca a cielo aperto sottolineata da entusiasmo, da gioia e da canzoni d’amore…come il suo stesso nome suggerisce; amore, comunque, che nemmeno i tempi che corrono sono riusciti a far germogliare nel cuore dell’uomo. Anche in tutto il resto del mondo la ripresa la fa da padrone e la normalità, naturalmente ben diversa da quella di prima, va riarmonizzando i parametri della vita giornaliera. Discoteche, teatri, musei, centri sportivi, ristoranti, luoghi di culto, posti di lavoro, centri di acquisto ecc. ecc. ricominciano a respirare e a riempirsi di contati umani e di rapporti sociali che impercettibilmente vanno facendo divenire un ricordo del passato le accortezze e le precauzioni imposteci dal covid: il sole della speranza va ridando forza e vigore alla voglia di vivere nell’animo di ogni essere umano.

Sì, il peggio è passato e il meglio si prospetta sereno all’orizzonte dell’umanità...ancora scossa da un ulteriore avvertimento divino di cui anche questa volta ha perso il treno del ravvedimento! Il peggio è passato, ma solo come patologia medica; perché nel comportamento morale dell’uomo gli effetti secondari, purtroppo negativi, vanno solo dando i primi frutti. Quel colpo di mano che ci si era generosamente abituati a dare ad inizio era covid si va man mano affievolendo: le sovvenzioni governative vanno ufficialmente terminando, mentre il carrello mezzo vuoto della spesa fa registrare lo stesso conto di quello completamente pieno…di un tempo che fu. La scienza dal canto suo ha saputo combattere il covid in quanto malattia; ma saprà per riscontro il progresso industriale alleggerire la miseria umana? Saprà l’ingordigia divenire una mano tesa alla carità? Imparerà l’uomo a vivere da fratello?

Pian pianino stiamo ritornando, sia pur timidamente, alla normalità che, come già detto, sarà ben differente da quella degli ormai passati bei tempi precovid;  a conti fatti però, dal momento che non ci è stato nessun valido esame di coscienza ad intenerire l’animo umano, l’unica nota giornaliera che, nella nuova quotidianità, resterà sulla tonalità di sempre è l’inesorabile crescendo del caro vita!