Lettera
a Putin
Gent.mo
Signor Putin, ammesso e non concesso che tu possa essere un gran signore, lo
sai che, per quanto riguarda noialtri quebecchesi, ci stai quasi facendo
passare la voglia di gustare in pace una delle più prelibate pietanze nostrane
che, guarda caso, manco a farlo apposta si chiama “putine”? Non allarmatevi
ristoratori della Belle Province, sapremo resistere alla tentazione e
respingere “l’immaginario” attacco sovietico. Ma cosa mai ti passa per la testa
illustre Vladimir? Ma stai perdendo completamente il cervello sfidando
altezzosamente quasi tutti gli altri stati del mondo? Io penso che abbia
ragione chi avanza l’ipotesi che questa tua demenza non sia frutto della
vecchiaia, come ad esempio l’alzheimer, bensì un effetto collaterale del nostro
diversamente amico coronavirus che ancora non si decide, nemmeno lui, a
lasciarci in pace. Se veramente così fosse vuol dire che comincia a serpeggiare
in mezzo a noi con un’ennesima ulteriore variante: il tocco di testa degli
illusi!
Ma
ce l’hai un cuore nel petto? Come si fa ad essere così privi di sensibilità
tanto da terrorizzare senza ritegno mezzo mondo? Non dicono niente alla tua
coscienza quei volti imploranti di bimbi spauriti con lo sguardo nel vuoto? E
quelle famiglie decimate e straziate dal dolore non dicono niente al tuo essere
padre? Quelle colonne di profughi in
cerca di una mano pietosa che regali loro un tozzo di pane per sfamarsi e un
giaciglio per riposare, non suggeriscono nulla al tuo essere un capo di stato? Ti
sono proprio indifferenti quelle sfilate di protesta che contestano, in ogni
strada e piazza del globo terrestre, il tuo operato? Invece di infuriarti e
reprimere sommosse, finanche nella tua
stessa Mosca, poni orecchio a quegl’inni di libertà di giovani e intellettuali
innalzanti cartelli di “NO ALLA GUERRA”. Non sporcarti ancora le mani di sangue
innocente; non gettare il tuo Paese nel degrado più completo; ammaina le vele
prima che sia troppo tardi. Ogni gente ha diritto a ideali di libertà, ogni popolo
ha diritto ad un pezzo di terra dove coltivare sogni di fraterna convivenza e
di giustizia. Non ti vergogni di disonorare la politica perestrojka del
tuo insigne predecessore Gorbaciov? Lui sì che fu un grande statista per il tuo
secolare Paese e per il mondo intero. Fu così disposto a stabilire rapporti di
vita pacifica tra le genti da consentire visite e strette di mano con il
pontefice, vostro mezzo compaesano, san Giovanni Paolo II. E che dire di quello
attuale di cui hai profondamente rattristato il cuore: papa Francesco I? Hai
visto il grande gesto che ha fatto recandosi a perorare la pace nel mondo
presso la tua ambasciata in Vaticano? Sei fortunato che la Santa Sede di oggi
abbia declinato ogni potere temporale per dedicarsi esclusivamente ai valori
spirituali ed eterni; se fosse ancora
“come te” ancorata al Medio Evo…una crociata te l’avrebbe già bella ed
allestita!
Con
una mentalità stralunata come la tua bisognerebbe applicare per davvero la
legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente; senza mettere in
second’ordine il diritto alla legittima difesa. Beato te che gli altri governanti
non la pensino, almeno fino ad ora, secondo il canone da me esposto. La mia
Italia, per esempio, “ripudia la guerra” addirittura costituzionalmente parlando;
e il resto dei potenti della terra, a parte qualche altra capacalda come la
tua, cercano di farti mettere la testa a posto con i mezzi di un saggio
colloquio e di trattative pacifiche. Non ingalluzzirti, però, perché loro non
sono mica santi come i papi; sono esseri umani come te ed anche la loro
pazienza ha un limite. Ritira i tuoi carrarmati dall’Ucraina, metti dei fiori
nei loro cannoni, zittisci le sirene dei coprifuoco, purifica i cieli europei
dalla minaccia nucleare, interrompi i borbardamenti su caseggiati e gente
innocente, fa che tutti respirino aria pura e che tutti abbiano una dimora dove
vivere in pace. Abbassa umilmente la testa e non tirare troppo la corda perché
potrebbe spezzarsi ed allora sì che vedresti che male che fa quel suo capo
spezzato che viene a sbatterti in faccia!
Caro
Vladimir, non volermene per questo mio “dipinto quasi da Guernica”, fatto più
da te che da me; al contrario cerca di prendere in considerazione, per il tuo e
nostro bene, tutti questi bei consigli che mi sono permesso di darti anche a nome di ogni altro essere
umano sulla faccia della terra. Ascoltami e vedrai che, così come in una favola
a lieto fine, vivremo tutti felici e contenti…in questo beneamato pianeta azzurro.
E che, francescanamente fratelli, pace e bene sia a te che a tutti!
Aucun commentaire:
Publier un commentaire