I SANTI
DELL’ORIGINARIO
Quando poi ognuno vuol dire la sua, a dritta e a manca
e soprattutto a vanvera, allora mi
arrabbio e mi viene voglia di rispondere per le rime; e, visto che mi riesce
anche bene perché sono un poeta, stavolta lo
voglio fare per davvero. Domenica, 27 aprile 2014, Sua Santità papa Francesco I
ha iscritto nel catalogo dei santi due suoi significativi predecessori:
Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II; a completare il quadro pontificale nello
sfondo di Piazza San Pietro c’era pure un quarto papa: quello emerito,
Benedetto XVI! Un dato di fatto più unico che raro nella storia della
Chiesa; un avvenimento tanto unico che, pur non essendo profeta, ognuno sa che
di certo non si riscontrerà mai più nel corso dei secoli a venire.
La stessa
sera, dando un’ultimo sguardo ad internet, il mio occhio si sofferma su di
un’immagine di papa Wojtyla…clicco e vado a leggere rapidamente l’articolo.
L’autore portava a conoscenza che da più parti si era insinuato se veramente
fosse degno di essere santificato un pontefice che non si era saputo adeguare
al passo dei tempi in materia di aborto, contraccezione, di gente gay e di
altri simili, ma pur sempre ben discutibili, punti di vista che caratterizzano
l’odierna società. Detta denigrazione mi ha subito fatto venire in mente le
prime pagine di alcune riviste e rotocalchi dell’ottobre 1978, al tempo della
fumata bianca che lo faceva salire al soglio pontificio. La sua insigne figura
veniva spesso affiancata da quella di una donna, sempre la stessa, sua amica di
gioventù. Ma sin dalle sue prime battute e dai suoi primi passi Giovanni Paolo
II il Grande fugava ogni ombra con cui si cercava di imbrattare la sua immagine
di uomo di Dio. In ogni modo, un pio sacerdote una volta mi disse che santo non
è chi è senza peccato, bensì chi combatte affinché questi scompaiano dalla
faccia della terra. E doveva avere proprio ragione perché ho sentito dire che
anche «i santi peccano sette volte al
giorno».
Lo
zelante giornalista on line deve essere abbastanza giovane; se, per esempio,
fosse della mia generazione o giù di lì, avrebbe avuto qualcosa a ridire pure
di Giovanni XXIII. Ricordate san Pio da Pietralcina? Ebbene, negli anni ’60 si
trovò nell’occhio di un ciclone diffamatorio perché le sue stimmate vennero
incomprensibilmente messe in discusione. Per indagare e riferire in merito, si recò a San Giovanni Rotondo uno dei luminari della medicina del tempo: padre
Agostino Gemelli, fondatore della nota Università Cattolica. Il suo responso,
intanto, non fu affatto favorevole al povero fraticello che si vide relegato a
celebrar messa in una cappella privata del convento, invece che nella chiesa
aperta al pubblico…lo scorrere degli anni, però, ha dato ragione al pio
cappuccino! Ma, visto che i fatti si svolsero sotto il pontificato di Giovanni
XXIII, dobbiamo togliere pure a lui l’aureola dalla testa?
Le gesta
del papa polacco sono ancora all’ordine del giorno; allora le tralascio per
dare un pò di spazio a qualcosa di papa Roncalli; qualcosa che lo rende degno del
suo ministero e ci fa capire perché anche lui, al pari del suo consanto è stato
definito da papa Francesco come riformatore della Chiesa in modo «originario». Ho
virgolettato l’aggettivo perché non è in modo originale, bensì originario: cioè
che porta la Chiesa alle origini evangeliche…origini a cui lui pure, Francesco,
sta dando un accento più che significativo! Quanti di noi sanno che la Santa
Messa, una volta, la si celebrava solo di mattina e solo in lingua latina? É
con papa Roncalli che le cose sono cambiate! Adesso andiamo a prendere la Santa
Comunione senza nessuna restrizione; prima per comunicarsi bisognava essere
digiuni dalla mezzanotte: fu il «papa buono» nel 1959 ad abolire predetto digiuno. Se non vado errato,
fu pure sotto il suo pontificato che si
fece largo alla «messa a gò-gò», cioè di stampo meno gregoriano e
accompagnandosi pure con chitarra e fisarmonica.
Queste, comunque, sono solo alcune delle riforme di carattere «popolare, quasi
terra terra» effettuate da colui che noi giovani del paese avevamo preso
l’abitudine di chiamare «u paparielle»…senza entrare nel merito di quelle
prettamente «teologiche», e senza parlare nemmeno dei primi approcci, già in
quegli anni di guerra fredda, tra il Vaticano e il mondo comunista.
Dopo questa
mia arringa in favore del papa del «se
sbaglio mi corriggirete» e di quello del «discorso della luna», vorrei chiedere
al sopra citato «avvocato del diavolo» se conosce il significato di
quest’ultima espressione, divenuta ormai quasi un detto popolare. Ebbene, sono
quegli avvocati che, in un processo di canonizzazione, mettono il bastone tra le ruote a quelli che
ne stanno perorando la causa! Sono cioè gli avvocati dell’accusa; e ce la
mettono proprio tutta per non farli santificare e non fare, loro stessi, la
figura degli «avvocati delle cause perse»…e di certo ne avranno mossi di
cavilli e ne avranno trovati di peli nell’uovo a sostegno e conferma delle loro
accuse; ma sono stati scornati! Ed allora, fidiamoci del verdetto di papa
Francesco, preghiamoli sia per noi che per gli altri questi due nuovi santi; ma
soprattutto chiediamo ad essi di far camminare l’uomo sempre sulla giusta
strada: quella della giustizia e dell’amore!
p.s. A partire da Celestino II (Ex Castro Tiberis) Malachia, profetizzando
la nomina di ben 112 papi, ecco come definì gli ultimi 6 prima di Bergoglio…che
sono poi quelli presenti anche in questo mio cammino su terra. Pastor Angelicus, Pio XII; Pastor et Nauta, Giovanni XXIII; Flos Florum, Paolo VI; De Medietate Lunae, Giovanni Paolo I; De Labore Solis, Giovanni Paolo II; De Gloria Olivae, Benedetto XVI. Non so
se ne abbia tralasciati altri, ma subito dopo parla di uno che «nell’estrema
persecuzione della Santa Romana Chiesa regnerà Pietro Romano, che pascerà il gregge
tra molte tribolazioni, passate le quali la città dei sette colli sarà
distrutta e il Giudice supremo giudicherà il suo popolo». Meno male che quello
attuale si è chiamato Francesco; ve la immaginate, qualora avesse preso il nome
di Pietro, la coda dei penitenti dinanzi ai confessionali?!
Aucun commentaire:
Publier un commentaire