Natale all’omicron
Da studente lessi da qualche parte che
“pulcritudo in varietate”; e mi sa che questa bellezza che sta nella varietà
sia anche il distintivo di quello che alla sua triste comparsa ebbi a definire
il “nostro diversamente amico” coronavirus. Ricordate quando, detto per inciso,
collaborando al Flash di Lidia Russo -che ora sta festeggiando il suo primo
Natale Lassù- dedicavo ad esso una mia prima lettera tra il serio e il
sarcastico? Intanto questo è il terzo Natale che, sgattaiolando invisibilmente
tra noi, sta trascorrendo quaggiù su terra; dopo essersi variamente camuffato
dietro le avvenenti forme di alcune lettere greche, eccolo qui a festeggiare la
suggestiva ricorrenza che fa da ponte tra il vecchio ed il nuovo anno all’insegna
della sua variante omicron! Variante omicron che ha “suggerito” al nostro
malcapitato Legault di prendere misure precauzionali di comune accordo con il
dottor Aruda…a capo dei camici bianchi per proteggere la nostra salute. Ho
definito il nostro primo ministro “malcapitato” perché, infatti, per
un’ennesima volta in periodo pandemico
si trova nell’occhio del ciclone: i soliti pro e contro che, indirettamente,
contribuiranno, forse, pure a indebolire o a solidificare la sua poltrona
ministeriale.
Fedele alla mia filosofia pandemica ho
già ribadito varie volte che il covid non è un castigo del cielo, bensì
soltanto un saggio ammonimento a prendere coscienza di ciò che non va nel
nostro comportamento nei confronti della natura, del Padreterno e degli stessi
rapporti tra noi comuni mortali che abbiamo pure la sfrontatezza di definirci
uomini! Sempre seguendo questo filo logico del mio ragionamento, affermo che
anche queste misure sanitarie, prese in vista delle festività natalizie, hanno
una giusta ragion d’essere. Primo: sono delle norme precauzionali; secondo:
sono un invito al rispetto degli altri; terzo: sono delle raccomandazioni da
doversi imporre! A ben pensarci le attuali festività comportano riunioni di
gente ed assembramenti di persone; il nostro “diversamente” amico virus non è
appunto negli stretti contatti umani che scaglia i suoi strali più letali? Ergo dunque se i
governanti tengono a cuore la salute dei loro sudditi, sono obbligati a
prendere ogni necessaria misura…per drastica che possa sembrare.
Eccoci giunti a Natale, tempo magico in
cui i cuori si inteneriscono e le mani si tendono con amore all’altruismo. È da
due anni che chi ha nelle sue mani le sorti del suo popolo, purtroppo, in
materia di covidianità ha sul suo capo come una spada di Damocle affidata
all’amletica opinione dei suoi cittadini. Perché, dunque, una volta tanto noi
popolo non cerchiamo di abolire il rituale partito all’opposizione e approvare
all’unanimità ciò che realmente conviene alla salute pubbica? Perché non sintonizziamo
con previggenza il nostro sguardo nel loro stesso orizzonte onde avere, almeno
per Natale, una visuale comune fatta di pace e di comprensione? Un altro anno
di pandemia sta volgendo al termine -e la omicron non è che al centro
dell’alfabeto greco- perché non ci prepariamo a brindare con prudenza al tanto
desiderato avvento di un Nuovo Anno veramente Buono…sia per governanti che per
governati? Intanto un cordiale Buon Natale a tutti!
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