Auguri di Buon Anno 2022
Avete presente quei
sogni ricorrenti che vengono puntualmente a tenerci compagnia nel sonno per
lasciarci poi, al risveglio, nello sconcerto dell’incubo o nell’alone di una
strana confusione? Anche in determinate circostanze della vita si affacciano
alla mente certi pensieri, sempre gli stessi, che andiamo spifferando a manca e
a dritta come fossero delle perle di saggezza, laddove invece dovremmo
chiederci se non siano quelle tante frasi fatte che andiamo automaticamente
ripetendo quasi in modo pappagallesco. Nell’arco dell’anno il ponte delle
festività natalizie segna pure il momento in cui fine ed inizio si toccano per
divenire un tutt’uno; ed è appunto in questo periodo che il ritornello delle frasi
fatte affiora immancabilmente, con la precisione di orologio svizzero, sulle
nostre labbra per scandire le ore dell’anno che ci lascia e fare da antifona a
quello che verrà: antifona che pure l’anno prossimo continuerà ad essere lo
stesso ritornello degli anni passati e riproporsi anche in appresso come se
fosse ancora nuovo! Non è forse anche questa magia del Natale?
“Speriamo che l’anno nuovo sia migliore!”: eccola, è questa la
frase fatta sulla cui testa va posta la corona regale! Da quanti anni l’abbiamo
puntualmente ripetuta? Per quanti altri anni la ripeteremo ancora? Ce
l’augureremo per tutta la vita questa “perla di saggezza” perché al desiderio
di una “marcia in più” non possiamo rinunziare proprio adesso, al passaggio di
consegna che il vecchio anno sta facendo al nuovo e che il passato va facendo
al futuro; ed ogni anno sarà di routine dimenticare per qualche attimo il
presente per ritornare nella nostalgia del passato e tuffarci nelle speranze
dell’avvenire che speriamo possa durare per gli auspicati cento anni ancora.
Scaramanticamente, in determinati giorni di questo periodo festivo, abbiamo
mangiato lenticchie o indossato indumenti rossi perché farlo porta fortuna,
tanto benessere e tanta salute. Ed eccoci ad un’altra chicca delle nostre perle
di saggezza che condizionano i nostri costumi festivi. Abbiamo già dimenticato
che a novembre, recandoci a porgere una requiem ai trapassati, abbiamo
rimarcato, lì nel cimitero, il volto sorridente di gente molto, ma molto più
giovane di noi. Come pure abbiamo già dimenticato qualche visita di dovere in
ospedale, dove ci siamo sentiti fortunati della nostra “buona” salute a
contatto con quelle tante pene e tante malattie lì sofferte. Intanto qui nel
mondo è tempo di pensare al Natale del Sole Invitto, al Natale del Signore, al
Natale dell’Anno Nuovo; è tempo quindi, qui nel mondo, di augurarci tutta
quella salute e tutto quel benessere di cui godiamo in abbondanza…e non ce ne
accorgiamo!
Natale 2019, Natale
2020, Natale 2021: eccoli veramente tra noi gli anni in cui le “frasi fatte”
sembrano calzare proprio a pennello. È bastato il serpeggiare di un subdolo essere
a toglierci il respiro, a tapparci la bocca, a farci sperare “per davvero” in
un ANNO MIGLIORE. È già da tre anni che peggio di così non si può; e non si può
andare peggio nel vero senso della parola, visto i tempi che corrono e il nuovo
attacco del covid19. Spuntò il coronavirus e si pensò che un peggio non poteva
esserci; ci pensò la variante delta a mettere a tappeto i nostri pensieri e la
nostra salute e la nostra stessa vita; ecco qui tra noi adesso l’avvenente
variante omicron a farci riflettere su di un peggio ancora peggio dello stesso
peggio: la omicron, ripeto ancora una volta, non è che al centro dell’alfabeto
greco! Eccolo dunque giunto a noi per davvero il tempo in cui augurarci di
tutto cuore un ANNO veramente MIGLIORE…e così sia!
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