In orante covidianità
Causa virus i luoghi di culto sono stati tra i primi a chiudere le
porte e tra gli ultimi a riaprirle; tutto questo ci ha portati a tenerci in
contatto con l’Alto in modo, è veramente il caso di dirlo, completamente
«virtuale».
È
stato solo qualche mese fa che anch’io, al richiamo delle sue campane, mi sono
recato nella Maria Ausiliatrice per il mio primo ingresso post-covid in chiesa:
per il momento preferisco andare a messa a quella meno affollata delle cinque
pomeridiane. Precluse da cordoncini colorati, in molte file di banchi è vietato
sedersi per la nuova moda del distanziamento sociale; nonostante questo la
presenza in chiesa, al pari del peso sulla luna, è ancora la metà della metà:
cosa ti prende, mia cara gente? Hai paura del contagio anche nella casa di Dio?
Suvvia, coraggio: penso che il Signore, almeno la Sua dimora, la tenga ben
disinfettata! Entro, prendo posto e,
mascherina al volto come tutti gli oranti, mi guardo intorno. In alto, su due
mensole ai lati del presbiterio, la Madonna da un lato e dall’altro san
Giuseppe: la mamma e il papà di Gesù; tutt’intorno alla vasta navata, sui
mosaici delle vetrate, i fatti salienti del passaggio del Cristo in terra; alla
sinistra di chi guarda un vistoso crocifisso, ma lo sguardo viene
immediatamente attratto dal Risorto illuminato dai potenti raggi di un sole
radioso! Le braccia protese agli astanti il Figlio prediletto sembra dire: «Io
sono la via, la verità e la vita».
Ma
cosa ha fatto l’umanità da duemila e rotti anni a questa parte? Quali momenti e
quali azioni del figlio dell’uomo ha preso ad esempio per rendersi meritevole
del regno promesso? Per comodo o per convenienza si è menata subito per la
scorciatoia; ha scartato le rinunce ed i sacrifici e si è messa orgogliosamente
sul cammino che porta alla gloria; ha scansato le ombre e si è immersa nella
luce; senza passare dal Golgota ha scalato repentinamente il Tabor non considerando
che tale corsa poteva costarle cara: ha
fissato lo splendore, ma l’improvviso bagliore l’ha accecata! La vista
abbagliata ha perso il controllo delle sue cose e non ha più saputo gestire i
tempi del suo operato; è caduta in confusione e, dinanzi alle provette del suo
laboratorio, invece di schiacciare il bottone della vita ha digitato quello
della morte, dando la colpa al covid per le tenebre che sono venute ad oscurare
il cielo sul suo capo.
Nella
Maria Ausiliatrice, dopo l’ite missa est, non si esce più dall’entrata
pricipale, ma bisogna farlo da quelle laterali che danno nel parcheggio; seguendo
le frecce per l’uscita sulla sinistra bisogna passare sotto il crocifisso e
attraversare la cappella delle mamme coi bambini: non sarà che per diventare
buona, l’umanità, debba pentirsi e ritornare bambina?
Ma non
dimentichiamo che l’umanità non è un termine astratto: l’umanità siamo ognuno
di noi!
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