Carissimo
coronavirus,
Ti
scrivo queste poche righe per ringraziarti di avere intimato all’uomo di
abbassare la testa a terra e di rivolgere lo sguardo al cielo. Era arrivato,
l’uomo, quasi a ritenersi un padreterno in terra, impettito dalla sua sete di
potere e inorgoglito dalla sua smania di progresso; fiero del suo genio
inventivo era arrivato fin’anche a sfidare Dio in questi suoi voli spaziali che
gli hanno inquinata l’aria stessa che respira. Per merito tuo, comunque, l’umanità
si è quasi rinsavita; se non fossi giunto tu a tormentarci forse non avremmo
mai apprezzata la grandezza della nostra medicina, le stupende doti dei nostri
medici, la generosità di chi si prodiga per gli altri negli ospedali; né mai ci
saremmo accorti dell’altruismo di chi si mette a servizio del prossimo anche a
costo della propria vita: di questi angeli custodi della salute pubblica!
Grazie per averci dato la possibilità di prendere in considerazione la
disponibiltà dell’uomo buono che solidarizza con il prorpio simile…finalmente
divenuto il suo prossimo! Grazie anche perché, con
questo tuo perentorio «resto a casa», in questo silenzio che sembra parlare
all’anima, ci hai fatto rivalutare, anche se ho sentito parlare di alcuni
dissensi coniugali che hanno fruttato introiti extra in qualche studio legale,
il calore del focolare domestico, gli affetti di famiglia, la bellezza di
vivere quelle piccole cose che gli andazzi della società ci avevano fatto
dimenticare; ci hai quasi invitati a riscoprire l’innocenza di quel bambino che
c’è in noi! Grazie anche per il fatto che stai suggerendo alla società l’idea
di ristrutturare il sistema lavorativo, cercando di dare molto più rilievo ed
importanza anche ad un lavoro fatto da casa, a quello che ormai ha già preso il
distintivo di «telelavoro»; nel frattempo, in questi giorni bui, sembra che
alcuni umili lavori stiano divenendo i più necessari. Intanto un grazie
personale anche da parte mia: se non fosse stato a causa tua forse non sarei
rimasto qui a casa per collaborare a «Flash, la cultura a portata di mano», né
ti avrei scritto alcune poesie, né la lettera che ti ho appena scritto. Ecco,
mi hai dato pure l’occasione di porgere con affetto la mia gratitudine alla
CFMB che attraverso le sue mitiche onde radio allieta la sopragggiunta ondata
di malinconia, da te causata, cercando di allontanare dalle nostre case il
pensiero di una tua visita inopportuna.
Ciò premesso vengo subito a dirti che sei un
vigliacco: perché non trovi il coraggio di farti vedere in faccia in modo da
darci la possibilità di trovare l’antivirus adatto a schiacciarti? Ma non
preoccuparti più di tanto: i nostri efficienti ricercatori sono già all’opera e
prima o poi la vittoria sarà nostra come nel caso di tanti altri tuoi
predecessori. Scusami se ti faccio presente che, spaventato ed intimorito dalla
tua virulenza, vorrei che tu sparissi per sempre dalla nostra beneamata terra e
non vi tornassi mai più. Sì, questo è quello che spero di tutto cuore e mi
auguro che avvenga il più presto possibile! D’altra parte, però, ho anche il
presentimento che appena sparisci tu, l’uomo possa ritornare ad essere l’homo
homini lupus di sempre! Stai facendo più vittime tu che le due guerre mondiali
messe assieme, ne stai ammazzando più tu di gente che ogni altra epidemia nel
passato. Fermati, per piacere, perché per curare i contagiati si devono
costruire ospedali di emergenza, senza contare che nei cimiteri non ci sono più
posti ed è inumano dover scegliere tra chi far morire e chi salvare! Fermati
perché non abbiamo più né lacrime per piangerli, né spazio per pregare, né
libertà di abbracciarli per dir loro
addio: ci costringi a cremare le salme in solitudine e senza il conforto di
alcun parente! Perlomeno, smettila di inveire anche contro i buon samaritani e
le solerti crocerossine in soccorso dei fratelli da te contagiati. Prendo
sempre più coscienza che stai paralizzando pure ogni genere di affari ed ogni
tipo di commercio; non sarà che, una volta passato tu ed il tuo pericolo, i
magnati del lucro non facciano scontare i loro perduti guadagni alla povera
gente? A proposito di lucro, è vero che tu ti sia potuto propagare così
velocemente proprio perché i «sacerdoti del soldo» non hanno denunciato
tempestivamente la tua «tenuta a battesimo»!
(continua)
sagge parole
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