TESSILE ©
(Poemetto in versi scritto nel 1975)
Preludio
Mi desta prima ancor che il sole spunti
il trillo regolato di un moderno
gallo per dirmi del valore eterno
dei lucrativi impegni da me assunti.
Ed eccoli già in mente ben riassunti,
e nella calda estate
e nell'inverno
gelido, i cari passi
senza alterno
a me che da re Mida
prendo appunti.
Né sono il solo a farmi illuminare
sin dal mattino da un lucido soldo:
in questo generale sveglio andare
a far successo, che pensieri scaltri
escogitare per stanarlo il soldo
se già ogni tana è frugata dagli altri?
Mi reco nei suoi antri,
pecora a praticare la fattura
del dollaro in simbolica scultura.
Il mio lavoro è sito all'occidente:
nella comune fretta mattutina
muovo prima verso il sole sorgente
per avviare pure la mia bambina
al sentimento nobile ed impellente
del tribolare umano, lei inchina
lasciando il giorno ad affetto supplente
quello di cui nutrire
una piccina.
Ritorno indietro, laborioso ragno,
e lascio a tessere anche la consorte
nell'intrigata tela del guadagno.
E donne e donne
ancora vedo assorte
nel lieto valtzer del gioioso lagno,
fiere del tiro a loro
della sorte
che, aprendole le porte
delle aspirate parità sociali,
in che cosa le rende all'uomo uguali?
(continua)
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