Uno su mille
«Uno su
mille ce la fa», queste parole e le corrispondenti note di una canzone di
Gianni Morandi mi suonano spesso all’orechio e di tanto in tanto le canticchio
pure sotto la doccia. Intanto, incredibile a dirsi, sono pure delle cifre che
trovo bene indicate quale comune denominatore nel campo di un non ben
conosciuto handicup cibernetico.
Sì, proprio
così: ormai navighiamo tutti via internet e ci interniamo impavidi nei meandri
della digitazione on line, orgogliosi e fieri di noi stessi, nonché rispettosi
e riconoscenti ai più moderni ritrovati della scienza. Ma se malcapitatamente
il tuo vascello andasse a scontrarsi con imprevisti marosi in rete? Ve l’ho già
detto in un mio precedente scritto che il mio computer, improvvisamente e
misteriosamente, non è stato più in grado di leggere la mie cassette usb dove,
ormai da tempo, registro e custodisco il mio patrimonio scritto. Lascio
immaginare a voi il mio sconcerto al pensiero di aver perso , in un batter
d’occhio, tutta la mia produzione letteraria, nonché qualche lavoretto fatto
per conto di amici o associazioni paesane.
Fortunatamente
un amico tipografo mi si dice disposto a verificare l’accaduto e mi chiede di
portargli il computer con le relative cassette usb in questione. Sempre
fortunatamente ha un po’ di tempo libero e mette immediatamente le mani in
pasta, facendomi addirittura restare con
lui perché non se ne passerà molto per verificare il tutto. E difatti dopo qualche
oretta di prova e riprova e di tira e molla,
riporta la mia «biblioteca» on line, proprio come se non fosse successo
nulla di grave. Fatto sta purtroppo che i signori di microsoft avevano
apportato dei cambiamenti al sistema e
qualcosa non era stato ancora regolato a dovere…e a farne le spese mi ci ero trovato
anch'io di mezzo!
Il mio
«salvagente» è italiano e conosce anche
lui la canzone del Morandi; parlando parlando gli faccio: «Hai visto mio caro
Jonathan? In questi mari della navigazione internet tu appartieni a quei beati
uno su mille che ce la fanno! Io intanto mi trovo tra quei 999 poveracci che,
sfortunatamente, rischiano di affondare!». Sempre sfortunatamente anche
questi sono i rischi del progresso; e voi me li chiamate passi avanti quelli che
l’umanità va facendo solo a utile di pochi e sempre a svantaggio di tanti?!
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