Gli assurdi bellici
A fine febbraio, allorché l’Ucraina
veniva invasa dalla Russia, si levò unanime una voce a condannarla come una
guerra assurda ed insensata. E non furono in pochi a ritenere che Putin avesse
cominciato a dare i numeri per essere arrivato ad un simile gesto di
scelleratezza. Ma un uomo che da segni di demenza è degno di restare a capo di
uno stato come se nulla fosse? Ad un mese di distanza da quelle prime cannonate
la guerra è ancora in corso, né si sa per quanto tempo ancora seminerà vittime
e distruzione; la mediazione diplomatica che dovrebbe risolverla, infatti, sta
quasi consigliando a Biden di farsi i fatti di casa sua e che non è opportuno
intromettersi in quelli altrui.
Mi sono sempre chiesto fino a che
punto ci si possa avvalere del cosiddetto diritto di legittima difesa e, guarda
caso, lo ha spiegato un senatore italiano ospite di “mattino cinque”. Grosso
modo ha fatto capire che, se qualcuno viene in casa tua e violenta le tue donne
o ammazza i tuoi figli, tu puoi difenderti con la forza sì, ma con le armi no;
praticamente niente occhio per occhio, ma voltare l’altra guancia per cercare
di mettersi d’accordo a tavolino. Intanto perché in Ucraina vengono mandate le
armi sì e le forze fisiche no? Non ha forse ragione Zelensky a dire che si
manca di coraggio? A quanto pare la diplomazia deve tener conto degli accordi
internazionali anche se questi possono essere causa di efferate ecatombi. Forse
cado nell’assurdo, ma va a finire che pure le deportazioni e le foibe della
seconda guerra mondiale possano essere messe in parallelo alle tragiche vicende
di questi giorni; pure allora dovette essserci gente alla finestra, in
diplomatica monitorazione, per condannare
solo verbalmente quegli esodi di massa e quei genocidi senza nulla fare per
impedirli: fu prudenza diplomatica o mancanza di coraggio anche quel non
intervento? In illo tempore fu puntato il dito anche sul silenzio di papa Pacelli; premesso che la sua fu la
scelta del male minore, che ascolto viene dato oggi alle suppliche dell’odierno
Bergoglio che parla con il cuore straziato in mano?
È proprio il caso di chiedersi se la
storia insegni qualcosa. Nelle sue pagine scritte leggiamo l’avvicendarsi di fatti
e misfatti, di progresso e di regresso in ogni tempo, in ogni luogo e in ogni
campo; e leggiamo pure il riaccadere di tristi momenti che restano nella
memoria come episodi ignobili da non ripetersi più. Ecco cosa insegna la
storia: ad ignorare ora quello che verrà ricordato dopo! Anche questa
inconcepibile guerra in Ucraina omai va catalogata in quelle assurde
ingiustizie che vengono combattute per lasciar morire la gente innocente…sulle
cui tombe mettere un fiore domani! Tanto per non trascurare il bicchiere mezzo
pieno, qualcosa di positivo dobbiamo pur concedergliela a questa sconcertante
guerra. Ha fatto passare in second’ordine le preoccupanti problematiche della
pandemia e poi, in secondo luogo, ha dato un gusto meno amaro alla ciliegina
sulla torta offerta dalla Macedonia all’Italia sportiva: dopo esserci abituati
a convivere col virus, sembra che stia divenendo normale anche assistere a dei
mondiali senza gli azzurri. Una terza nota positiva l’ho riscontrata nei
dibattiti televisivi: niente più scazzottate ed animate polemiche, ma solo
interventi concordi e condivisi per deplorare la follia di questa guerra o per
delucidare le svolte e risvolte del caso; nonché delle “sagge” precauzioni da
prendere onde evitare un terzo conflitto mondiale…quasi quasi che le
conseguenze economiche di questa belligeranza in Europa non mettessero a rischio
il benessere vitale del mondo intero.
A differenza di fb, invece, dove si
riscontrano occhiatacce e musi storti a sostenere l’ideologia del Cremlino o
della Casa Bianca & friends e viceversa. Sembra che, come nel film con
Benigni, la vita è bella pure sotto i bombardamenti nel mentre che anche sul
vero scorre il veleno!
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