“Dove eravamo rimasti?”; è così che il 13 ottobre del
1913, ad imitazione di Enzo Tortora, mi
presentai a voi aprendo questo mio blog personale. Da alcuni anni, intanto, non
ho pubblicato più niente perché tutto di un colpo non mi fu più possible di
accedere nella pagina delle pubblicazioni. Colloquiando via e-mail con l’amico
Eduardo, che a suo tempo mi suggerì di aprire il sito, mi ha fatto notare che
non è che mi avevano negato il sito, bensì avevano solo modificato l’accesso in
suddetta pagina.
Trovandomi a riaprirlo proprio in questo periodo a
cavallo tra l’ante e il post coronavirus, ho ritenuto opportuno farlo sia con
lo stesso interrogativo di allora e sia aprendolo con un acrostico di speranza
indirizzato a questo nostro invisibile, nonché sconcertante nuovo “amico”.
Ce la faremo
Cosa
mai vuoi dall’uomo
Oscuro
male che semini paura?
Resisteremo
e irradieremo luce
Ove
tu porti ombre, o coronavirus.
Non
l’avrai vinta tu,
Anche
se il tuo ferire è ben letale.
Viviamo
giorni bui,
Intanto
non molliamo:
Ritornerà
la gioia a riportare
Un
sorso di speranza e di allegria
Su
questa nostra beneamata terra!
Alla
prossima per una mia lettera al coronavirus.
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