POESIE PER I MIEI ALUNNI ©
Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è
ancora lì ad attendere i nostri nipoti e
pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per
quasi un quarto di secolo ho insegnato
anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore
di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di
appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti
personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di
annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di
pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità
didattiche di qualche insegnante!
La seguente poesia non è mia, bensì di
San Francesco d’Assisi; è il primo documento che attesta il passaggio dal
latino all’italiano. È in volgare umbro ed
anticipa quello fiorentino di Dante, divenuto lingua italiana!
CANTICO DELLE CREATURE
«Altissimu, onnipotente,
bon Signore,
tue so' le laude, la
gloria e 'honore et onne benedictione.
Ad te solo,
Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi'
Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual
è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande
splendore, de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi'
Signore, per sora luna e le stelle, in celu l'ài formate clarite et pretiose et
belle.
Laudato si', mi'
Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo
quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi'
Signore, per sor'aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi'
Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et
iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi'
Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et
produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi'
Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et
tribulatione.
Beati quelli ke 'l
sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si' mi'
Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò
skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke
trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete
mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate».
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