Un profumo di giglio
Finalmente San Remo si è rimesso sulla strada giusta e pure i fiori sono
tornati a far capolino tra le note dell’Ariston. Non sono stati presenti alla
grande, ma solo il giusto necessario sia per profumare l’atmosfera e sia per omaggiare
le presenze femminili che hanno calcato il palco proprio nella settimana di San
Valentino. Tra i tanti fiori della Riviera ligure quest’anno non è
mancato nemmeno l’odore virtuale del giglio, sia fiorentino e sia nostrano…della
Bella Provincia. Intanto ci ha pensato Carlo Conti a rimettere «il carrozzone»
in carreggiata e ad inondare il tempio sacro della musica leggera italiana di
quell’armonia degna di un tanto evento; e l’assenza, o quasi, di critiche
negative nei suoi confronti ne sono la prova del nove!
Come lui stesso ha
detto questo è stato il festival «macedonia»: una coppa di squisiti
frutti…degni talenti di ogni livello e di ogni firmamento artistico e socio-culturale;
una macedonia di ospiti d’onore che hanno arricchito le cinque serate senza
minimamente far scivolare la musica in secondo piano; anzi tutti
indistintamente hanno riportato alla mente vecchie canzoni del festival a loro
più care e particolarmente significative; ed abbiamo vissuto, tra l’altro,
momenti di emozione con Sammy Basso ed abbiamo iniziato pure ad inseguire il
sogno dei mondiali con Antonio Conte. Oltre agli importanti e ben graditi
ospiti stanieri, non sono mancate le eccellenze nostrane, altrimenti che
festival italiano sarebbe stato? Ed anche qui il profumo del giglio ha pervaso
l’etere alla grande; mi limito solo a dire che Panariello mi ha, e vi avrà
certamente stupito nel castigare ridendo, su falsariga benigniana, un qualche
ben dilagante malcostume di palazzo; cosa fatta, con brillante ironia, anche dal
partenopeo Siani. Nek, di questa 65ma kermesse della canzone italiana, ha detto
che è stato il festival della gente, ed io aggiungo che è stato
addirittura il festival della gente brava ed onesta, di quella attaccata ai
sani principi morali e ai giusti valori della vita. Chi avrebbe mai potuto
immaginare che Carlo Conti portasse sul palco Concetta e Bartolomeo Manenti,
che 65 anni fa coronavano il loro sogno d’amore entusiasmati, forse, anche dal
«grazie dei fiori» di Nilla Pizzi? Il palco di San Remo quest’anno è stato
testimone pure di quell’Amore con la A maiuscola che, una volta nato, cresce e
non muore mai! Che coppia stupenda ed encomiabile i coniugi Rita ed Aurelio
Anania: genitori di ben 13 figli sono la famiglia più numerosa dello Stivale;
una famiglia staordinariamente normale; un amore, il loro, accompagnato
fors’anche dalle canzoni del festival, ma soprattutto consacrato al dono della
vita in nome del Signore! Un festival, detto per inciso, addirittura di una
familiarità che il noto conduttore ha saputo mettere come sottofondo in ogni
momento dello spettacolo; senza dimenticare il suo volo nello spazio per un abbraccio con Samanta Cristoforetti.Gustosa coppa di macedonia pure la musica che da San Remo ha echeggiato
sui teleschermi di tutto il mondo: musica varia per ogni gusto e per ogni
orecchio, musica di qualità veramente ad hoc che ha visto “il volo” ripartire
in quarta; intanto, che vincessero i tre tenorini più di qualcuno l’aveva già
dato per scontato sin dalla notifica dei venti big in gara. Ragion per cui,
forse, il vincitore morale è stato Nek, che non ha visto il suo amore farsi
avanti sino in cima perché frenato appunto da
quello grande dei vincitori; secondo
posto da vera emozione, comunque, tenendo presente lo choc procuratogli in
precedenza dal computer che lo classificava sorprendentemente al nono posto:
ingrediente da macedonia anche questo tra suspense, sorprese e delusioni. Intanto che dire di Giovanni
Caccamo? È stato il mattatore delle giovani proposte: oltre a classificarsi al
primo posto, ha fatto man bassa anche degli altri premi in palio, oltre ad
essere pure coautore di «Adesso e qui» portata al terzo posto da Malika
Ayane. La musica di San Remo è
stata dunque di buona qualità; ma hanno vinto veramente le canzoni più belle?
No comment, ma ai posteri l’ardua sentenza…e forse è meglio! E quelle piombate nella zona
rossa, meritavano per davvero quell’inferno dantesco? No comment neanche qui,
ma qualcosa mi permetto di dirla. Non sono mai stato un fan di Anna Tatangelo,
ma vederla precipitare tanto in basso sin dalla prima sera…mi è veramente
dispiaciuto. Dispiacere per dispiacere, ho un altro amaro in bocca che forse
più di qualcuno qui nel Quebec condividerà con me; speravo che la “voce” della
fleur de lys avrebbe toccato molto di più i cuori dei cutugnani patiti di
esterofilia cronica, ma forse stavolta hanno cambiato parere; anche la nostra
Lara Fabian si è trovata, infatti, nella zona rossa sin dalla prima sera…non
sarà forse che chi non accetta non merita? Fortunatamente per lei, qui da noi
un posticino ben meritato ce l’ha nella hit parade curata da Nick De Vincenzo
sulle onde della nostra 1280. Secondo me, la riuscita di un qualsiasi concorso
dipende in massima parte anche da chi giudica; prima di farlo dovrebbe mettersi
una mano sulla coscienza per saper guardare anche…oltre la punta del proprio
naso!
Vincitori e vinti a parte,
San Remo quest’anno è stato addirittura «positivivissimo», stando a quanto detto
dalla valletta spagnola. Con lei anche la coconduzione ha avuto uno squisito
tocco da macedonia; Rocio, Arisa ed Emma, i tre gioielli dell’uomo nero della
televisione hanno saputo dare spettacolo, oltre a farsi guardare per la
bellezza, apprezzare per la bravura ed ammirare per la semplicità…quasi le
beneamate ragazze della porta accanto; ragazze della porta accanto che
nell’ultima serata hanno addirittura portato il festival a "un passo dal cielo"
nei ringraziamenti personali fatti a Carlo Conti che le ha volute accanto a lui
per impreziosire le cinque magiche serate festivalieri. Povera Emma nell’occhio
del ciclone dei rituali gossippaioli del bicchiere mezzo vuoto: non potendo
prendere il toro per le corna, sono andati a cercare il pelo nell’uovo; Emma, complimenti
per essertene infischiata e per aver preso la cosa con filosofia, facendo
notare di essere una cantante e non una modella…in senso di solidarietà nei tuoi
confronti, mi accingo a raccontare quanto segue. Nel 1958 molti di voi che mi
leggete non c’eravate; personalmente c’ero, ero già un giovanotto e leggevo
pure i giornali. Sapete cosa
riportavano sulle prime pagine l’indomani del trionfo di Domenico Modugno con
«Nel blu dipinto di blu»? Qualcuno definiva la canzone «un canto da
carrettiere» e qualche altro sentenziava che sarebbe stato meglio che «i
cantanti facciano i cantanti e i compositori facciano i compositori e basta»;
poveretti, non potevano mai immaginare che Mister Volare sarebbe divenuto il
capostipite di quella gloriosa schiera di cantautori che va sempre più
arricchendo ed aggiornando la musica leggera italiana; musica leggera italiana
che quest’anno a San Remo tutti hanno amato e tutti hanno cantato…finalmente!
Poiché non tutti i mali vengono per nuocere sono convinto che è proprio in
virtù di questi onnipresenti imprenditori di critiche demolitrici che, pur
cambiando e rinnovandosi, San Remo è sempre San Remo? Intanto, come ben dice
Gabriele Cirilli, “Viva Carlo Conti!” ed il suo grande festival.
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