vendredi 24 mars 2017

POESIE PER I MIEI ALUNNI  ©
        Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è ancora lì ad attendere i nostri  nipoti e pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per quasi  un quarto di secolo ho insegnato anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità didattiche di qualche insegnante!
CENTRO LEONARDO DA VINCI
È stato eretto in San Leonardo il “Centro
Comunitario Leonardo da Vinci”.
Nel darne la palata inaugurale
si son stretta la mano
ben quattro generazioni. Rispetto
del passato, fiducia nel futuro:
dagli antenati ai posteri un retaggio
in continuo cammino.
   Nuovo fiore all’occhiello della nostra
   comunità, resterà a “parlare
   italiano” per anni e, poi, per secoli
   e per millenni ancora.
Prima pietra miliare del duemila,
omaggio a uno dei nostri sommi geni
e vanto anche del semplice emigrante,
sarà il segno perenne
di una immagine italiana maestosa
e trasparente a un tempo!

mercredi 8 mars 2017

A chi per natura è mamma, nella
giornata internazionale della DONNA                     GRAZIE MAMMA                               
Mamma:
scandisco a tale suono un doppio bacio
e mi circondi con il tuo cuore buono in un’abbraccio.
Illumini i miei sogni nella notte col tuo splendore,
affronti lungo il giorno le tue lotte per mio amore.
Mi guidi con ardore e con trasporto se sei presente,
il dolce tuo calore mi è conforto allorché assente.
Mamma,
cosa fare per dare al tuo gran cuore il mio compenso?
Ti esprimo con un bacio e con un fiore amore immenso!
      MAMMA NEL MONDO
Mamma:
figlia dell’eternità
tu resti madre nel tempo.
Abbracci con il tuo cuore l’infinito,            
ammanti con il tuo amore l’universo!
Un caro bacio ed un pensiero a te,
ovunque e sempre mamma
fiamma viva di bontà nel mondo!
SORGENTE DI PACE
Madre:
fonte di amore,
sorgente di pace!
Che tu non abbia non c’è bellezza
e che ti eguagli non c’è grandezza.
Tanta in te di bontà si raduna
che pure Iddio volle averne una!

jeudi 23 février 2017

POESIE PER I MIEI ALUNNI  ©
       Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è ancora lì ad attendere i nostri  nipoti e pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per quasi  un quarto di secolo ho insegnato anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità didattiche di qualche insegnante!
LA MIA TERRA
La mia terra è il Canada,
una terra assai vasta e molto estesa,
una terra assai fredda e pure calda.
È la mia terra e le voglio un gran bene.
La mia terra è il Canada:
una terra dove i contrasti sembrano
compensarsi, i colori dell’ambiente
abbracciarsi e le genti rispettarsi.
La mia terra è il Canada:
quanti pensieri, religioni e idee;
quante usanze, tradizioni e costumi.
È la mia terra e le voglio un gran bene.
La mia terra è il Canada,
una terra di tutti e di nessuno,
una terra di benessere e pace,
ma anche di tante lotte e sacrifici.
La mia terra è il Canada,
il mio paese natale che per gli avi
fu una terra forestiera e lontana,
ma che pur essi, adesso, adorano.
La mia terra è il Canada,
vi posso apprendere mille e una lingua,
avvicinarmi a svariate culture,
abituarmi a tanti modi di vita.
La mia terra è il Canada,
un paese cosmopolita e multietnico
che pure la mia gente ha fatto grande,
lavorando con entusiasmo e ardore.
La mia terra è il Canada,
dove gente di ogni parte del mondo
si parla, si capisce e se combatte…
…è solo per distruggere il razzismo!

mercredi 8 février 2017

POESIE PER I MIEI ALUNNI  ©
       Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è ancora lì ad attendere i nostri  nipoti e pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per quasi  un quarto di secolo ho insegnato anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità didattiche di qualche insegnante!
PASSERO SULLA NEVE
Passero sulla neve,
a beccare briciole di pane
sul mio balcone,   
hai trovato che ti sfama.
La mia bimbetta,
lieta di osservarti,
gioca sui vetri e ti discaccia.
Te’n voli e vai e cerchi e forse trovi,
passero canadese.
Emigrante sembri,
figlio di Dio
che ti promette un pane,
ma che Sua creatura
di cuore poi ti nega.
E giri e cerchi e se non trovi speri,
passero forestiero.

lundi 23 janvier 2017

POESIE PER I MIEI ALUNNI  ©
       Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è ancora lì ad attendere i nostri  nipoti e pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per quasi  un quarto di secolo ho insegnato anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità didattiche di qualche insegnante!
SAGRE CASALINGHE
In quasi tutte le case italiane
si praticano delle care usanze
che son dette tradizioni paesane,
perché eco di lontane costumanze.
Frutto anche di economiche lusinghe,
queste frangranze di antico folclore
possiamo dirle sagre casalinghe
tanto, nel farle, si mette di ardore.
L’orto e il giardino nel tempo d’estate;
giardiniere, d’autunno, salse e vino;
prosciutti, d’inverno, e carni insaccate;
e, tutto l’anno, paste e pasticcini.
Piccole cose di grande valore
perché con esse anche l’uomo comune
si è saputo implicare con onore
in questo paese di grandi fortune.
 Sono la firma della gente semplice
in fondo a quella pagina di storia
di cui ogni italiano è stato artifice
e ha dato alla sua Patria maggior gloria.

samedi 7 janvier 2017

POESIE PER I MIEI ALUNNI  ©
       Il PICAI, l’Ente che da ormai più di mezzo secolo parla la lingua del tuo cuore è ancora lì ad attendere i nostri  nipoti e pronipoti ai corsi di lingua e cultura italiana del sabato mattina. Per quasi  un quarto di secolo ho insegnato anch’io sui suoi banchi di scuola realizzandomi come emigrante e come educatore di italianità. Entusiasta di detta missione ho coltivato lo spirito di appartenenza dei miei studenti anche attraverso una serie di componimenti personali che mi è piaciuto intitolare «Poesie per i miei alunni». È già da un paio di annetti che non insegno più ma, siccome il Picai un po’ mi manca, ho deciso di pubblicarle in questo mio blog personale…potrebbero arricchire le unità didattiche di qualche insegnante!
LA BEFANA
Sol di notte può venire
la befana ad allietare
i bambini nel dormire.
Lei, di tutti la nonnina
brava e buona, rallegrare
vuole ognuno stamattina
con dei doni di sorpresa
regalati e, nel sognare,
domandati con attesa.
Sol di notte fa il cammino
da una reggia a un casolare
dando a tutti un regalino.
Ripartire più nessuno
la farebbe se arrivare
la vedesse sol qualcuno
col suo sacco pieno zeppo
di regali. Deve andare
a riempire accanto al ceppo
ogni calza ad un camino
messa appesa e svelta e ilare
soddisfare ogni piccino.
Sfida il freddo, sfida il gelo
per venirci a ricordare
questa notte l’Evangelo.
Come i Magi fa la via
da lontano ad annunziare
di Gesù l’Epifania

vendredi 23 décembre 2016

L’ITALIANITÀ DEL SANTO NATALE
Rieccoci alle tanto attese feste natalizie cui fanno da sfondo mille tradizioni, una miriade di usanze care, nonché innumerevoli «abusanze» commerciali. Portata in giro nei centri di acquisto sontuosamente addobbati a festa, per la ricordevole foto col babbo natale, la nostra infanzia va sempre più allontanandosi dalla suggestività della grotta di Betlemme; di conseguenza pure l’umanità va sempre più distorcendo il reale e sublime significato della Santa Natività. In ogni modo oggigiorno nelle case di mezzo mondo a farla da padrone, oltre allo sfarzo di ghirlande e luci sui balconi, alle finestre e per le strade, c’è immancabilmente il verde abete a mantenere la tradizione e la caratteristica ricostruzione del presepio a ricordare la nascita del Bambinello in una fredda grotta di Betlemme 2016 anni or sono. E quest’ultimo, senza ombra di dubbio, porta il marchio del made in Italy. Ma da quegli sprazzi di luci che si diramano dall’alberello...non c’è proprio nemmeno un raggio a ricordare la luminosità della nostra terra?
Nel 1223 in una campagna di proprietà di Giovanni Velita, nei pressi di Greccio in provincia di Rieti nel Lazio, San Francesco d’Assisi realizzò per la prima volta una rappresentazione vivente della Natività per ricreare la mistica atmosfera della notte Santa a  Betlemme...ed anche quella notte nacque, miracolosamente, un Bambinello che il santo d’Assisi ebbe la gioia di cullare fra le sue braccia: prendeva il via la cara usanza del presepio! Ma, guarda caso, non si narra pure che la gente del luogo, per illuminare l’oscurità delle tenebre, si recasse sul posto con torce e fiaccole accese?. Ed ora,questo scintillìo di fiammelle nello sfondo degli alberi circostanti non balza pure al vostro sguardo come un raggio di serafica italianità che manda ancora la sua significativa luce pure dagli alberelli natalizi dei nostri giorni?
Da qualche ramo di quello di casa mia, a dispetto del rosso panciuto dalla barba bianca (anch’egli «raggio di italianità» perché Santa Close deriva, neanche a farlo apposta, da San Nicolaus) che distribuendo regali a manca e a dritta sembra beffarsi della «saggia» creduloneria umana, pende ogni anno anche l’arcana calza della vecchia Befana...a spazzar via ogni festa. Un altro magico raggio di italianità che l’andazzo dei tempi va progressivamente relegando nella notte dell’oblio. Infatti, una volta passati a miglior vita noialtri anzianotti, quanto tempo ancora resterà a irradiare la sua calorosa luce  di dolcezza la nonnetta dei nostri giorni bambini…nonnetta che resta sempre più intrappolata in qualche clan di streghe nella sera di Halloween?