Maria Ausiliatrice: 30 CANDELINE!
Sono 30 le candeline su cui soffiano questo 22
dicembre i fedeli di Rivière des Prairies. Sembra ieri, eppure sono già
trascorsi ben trent’anni da quel 1982 allorché padre Romano Venturelli vedeva
benedire la chiesa della sua Missione Maria Ausiliatrice, da lui fortemente
voluta in quell’allora neonascente quartiere comunitario a nord est di
Montreal. Ormai gli alberelli
piantati a suo tempo lì vicino sono cresciuti ed hanno superato in altezza lo
stesso edificio. Anche i figli di quei primi abitanti della zona sono
cresciuti e fatti grandi: sembra ieri, ma è già passato il tempo di una
generazione da quando il richiamo della Maria Ausiliatrice ha cominciato a
confortare il cammino della nostra gente in terra emigrante accompagnando con
fede le sue speranze. Con particolare orgoglio mi permetto di dire che c’ero
anch’io all’epoca e continuo ancora oggi a vivere la sua vita e quella mia
stessa all’ombra della sua protezione. Nata parrocchia con padre Romano, è divenuta via via casa con padre Giuseppe
Costamagna, famiglia con padre Luc De Montagne; e adesso va sempre più divenendo una comunità cristianamente attiva col nuovo parroco padre
Jean Pierre Couturier che, pur non essendo di origine italiana, si è alacremente immerso anima e corpo nella
nostra italianità.
Ad inizio anni 70 un
mio caro amico, purtroppo prematuramente scomparso, aveva comprato una delle
prime case costruite nella zona. Andandolo a trovare gli dissi scherzosamente:
«Ennio, ma proprio nel bosco dovevi venire a comprar casa?»; e lui mi rispose:
«Ah Peppi, tu non immagini che grande centro cittadino diventerà questo
quartiere fra qualche annetto!»; e così disse e così è stato. Le prime famiglie
rivierane di allora vennero prese sotto la cura spirituale di due salesiani di
don Bosco: padre Giovanni Faita e padre Romano Venturelli. Il 18 novembre del
1973 il mitico Mons. Andrea Maria Cimichella, benedicendo il «Centro Italiano
di Riviere des Prairies» da quei missionari fondato, ebbe a dire che quel piccolo
seme avrebbe dato grandi frutti in un futuro non lontano; e così disse e così è
stato. Il previggente intuito del mio amico Ennio e le profetiche parole di
Mons. Cimichella oggi non sono altro che una eloquente realtà di fatti
compiuti. Ritornando a quei giorni, in mancanza di una chiesa la Santa Messa
veniva celebrata nella casa dei coniugi Renzo e Alda Viero. Con decreto del 19
marzo 1982 l’Arcivescovo di Montreal Mons. Paul Gregoire sanciva la fondazione
della parrocchia Maria Ausiliatrice; ed intanto il 16 ottobre dello stesso anno
veniva data la prima palata di terra per la costruzione anche di una chiesa
parocchiale. La costruzione della nuova casa del Signore venne affidata alla
compagnia edile Chemteck Construction il cui presidente, Michele Sangregorio ne
eseguiva i lavori. Venne fondato pure un comitato finanziario, sotto la
presidenza del sign. Gerolamo Argento, incaricato di una raccolta fondi per il
finanziamento dell’impresa che veniva completata e solennemente benedetta nel
1984…esattamente il 22 dicembre di 30
anni fa!
La linea semplice
della struttura architettonica, di corrente postmoderno, è serenamente arricchita
dai mosaici delle vetrate che rompono il silenzio della navata, riempiono lo
sguardo di colori ed invitano alla preghiera e alla meditazione. Le sei
centrali parlano dell’Incarnazione e della Redenzione; quelle laterali
rappresentano Maria di Nazaret, Maria Immacolata, Maria Assunta e Maria
Ausiliatrice; ci sono altre minori sulle fiancate laterali e sulla stessa
facciata: queste e quelle sono tutte opere di Matteo Martirano…che moriva
mentre stava ultimando quella della cupola al di sopra dell’altare; sul portone
di entrata, infine, si può ammirare un altro mosaico, eseguito da Luigi
Scapino, rappresentante il «sogno di don Bosco»: la nave della Chiesa ancorata
tra le colonne della salvezza simboleggianti l’Ostia consacrata e Maria
Ausiliatrice. Fiore all’occhielo di ogni chiesa è il campanile; quello della
nostra, nella sua originale e snella forma geometrica, raduna la gente in
preghiera col richiamo di quattro campane così dedicate: a Cristo, a Maria
Madre della Chiesa, a don Bosco e a san Domenico Savio. Esse sono il paterno
regalo di Giovanni Venturelli fatto al suo grande figlio padre Romano! Era
ancora parroco padre Giuseppe Costamagna allorché la sezione dell’altare e del
presbiterio prese l’aspetto solare che ancora oggi attira il nostro sguardo; la
pavimentazione fu rinnovata in legno; mentre un gioco di luci, provenienti da
pannelli laterali, vanno a rifrangersi su di un giallo sole che fa da sfondo al
tabernacolo e, con i suoi raggi luminosi,
condivide la gioia del Risorto. Per la circostanza venne fatto un altro
significativo regalo alla Maria Ausiliatrice: è quell’organo che ormai da anni
accompagna i canti della corale con le
sue melodiche note; il singolare regalo venne offerto dal noto indistriale
campopietrese Giuseppe Paventi, il fondatore della sempre più attiva JPMA
Global.
Come già detto più
sopra, una delle vetrate laterali raffigura Maria come ausiliatrice dei suoi figli
in cammino emigrante; e vi pare che non venisse pure in soccorso di quella
coppia emigrante che aveva progettato la sua nuova casa nel nascente quartiere
rivierano? In quel lontano 1983 gli architetti Giovanni Palumbo e consorte Anna
Saroli, per presentare in tempo i disegni della nascente chiesa, avevano
rinunciato ad un volo per andare in vacanza; l’aereo su cui si sarebbero duvuti
imbarcare fu abbattuto per ragioni
ancora sconosiute; dei presenti a bordo non si salvò nessuno…un miracolo,
quindi, che ben rispecchia il nome di
battesimo della nostra chiesa in Riviere des Prairies, a cui esprimo i più cari
auguri di Buon Compleanno!